GOTTSCHALL, Rudolf von
Scrittore, nato a Breslavia il 30 settembre 1823, morto a Lipsia il 21 marzo 1909. Scrittore facile, versatile, dopo aver cantato in giovinezza la libertà (Lieder der Gegenwart, 1842: Zensurflüchtlinge, 1843: Barrikadenlieder, 1848), procurandosi qualche guaio da parte dell'autorità politica, moderò poi i suoi ardori e si diede tutto alla letteratura, componendo liriche, drammi, romanzi, novelle in prosa e in verso, commedie, trattati d'estetica, saggi di critica, opere di storia letteraria.
Più che nelle molte tragedie d' imitazione schilleriana, non prive di effetti scenici ma retoriche nel tono, ebbe mano felice in qualche arguta commedia (Pitt und Fox, 1854). Come narratore alternò le evocazioni storiche (v., ad. es., fra i romanzi, Im Banne des Schwarzen Adlers, 1876; e fra i poemi Carlo Zeno, 1854) con il romanzo sociale alla maniera di Spielhagen (Das goldene Kalb, 1880; Verkümmerte Existenzen, 1892; Moderne Streber, 1896, ecc.) e con i racconti sentimentali. Fra le sue opere storiche (Schiller, 1898; Grabbe, 1901, ecc.) la più notevole è la storia della letteratura tedesca del sec. XIX (1ª ed. 1855; 7ª ed., voll. 4, 1901); analitica e descrittiva, ma largamente informata: il gusto a cui è ispirata, è quel "poetischer Realismus", a cui il G. mirò pure nel trattato di poetica (Poetik, 1858) e nei numerosi articoli di critica. La direzione dei Blätter für literarische Unterhaltung di Lipsia, a cui fu assunto nel 1865, gli permise di esercitare sul gusto del tempo un'influenza non trascurabile.
Bibl.: M. Brasch, R. v. G., Lipsia 1892.