Poeta tedesco (n. Hohenems 1200 circa - m. in Italia dopo il 1251). Della sua vita si sa che fu al servizio del signore di Montfort, poi in contatto con la corte sveva; morì in Italia, al seguito dell'imperatore Corrado IV. La sua attività poetica è documentata a partire dal 1220. Il più antico dei cinque poemi che ci sono pervenuti, Der gute Gerhard, storia di un caritatevole mercante di Colonia, elegge a protagonista, accanto a re e nobili, un borghese. Seguì la leggenda mistica Barlaam und Josaphat, elaborazione della storia indiana di Buddha, già cristianizzata nel sec. 7º e ripresa all'epoca delle crociate. Si richiama alla vita di Guglielmo il Conquistatore il poema cavalleresco Willehalm von Orlens. Rimasero incompiuti il poema Alexander, che tratteggia l'ideale del grande guerriero, colto e umano, e Weltchronik, cui soprattutto R. deve la sua fama. Composta di 36.000 versi, l'opera, che intendeva porsi in Germania come prima storia universale in poesia, mescola dati storici e materiali di fantasia perseguendo il disegno di narrare lo sviluppo del regno di Dio in terra. Seguace di Goffredo di Strasburgo, R. raggiunse spesso un'alta perfezione formale, pur concedendo molto all'ornamentazione retorica.