SERKIN, Rudolf
(App. III, II, p. 704)
Pianista e compositore statunitense di origine boema, morto a Guilford (Vermont) l'8 maggio 1991. Ha insegnato fino al 1977 presso il Curtis Institute di Filadelfia, di cui è stato direttore fra il 1968 e il 1975. Assieme al violinista A. Busch fondò agli inizi degli anni Cinquanta il Festival musicale di Marlboro − manifestazione dedicata ai giovani musicisti e consacrata alla musica da camera − di cui fu per diverso tempo anche il direttore artistico.
Un posto centrale nel repertorio di S. occuparono le pagine pianistiche di Mozart e Beethoven: agli anni Cinquanta risalgono in particolare le esecuzioni di molti concerti di Mozart, e dei cinque concerti per pianoforte e orchestra di Beethoven, di cui ha lasciato fra l'altro un'ammirevole incisione integrale, accompagnato dall'Orchestra di Filadelfia, diretta da E. Ormandy, con il quale negli stessi anni aveva eseguito i due concerti per pianoforte di Mendelssohn. Nei primi anni Sessanta incise con L. Bernstein e la Filarmonica di New York il terzo e il quinto concerto di Beethoven, tornando accanto a Ormandy e G. Szell per i due concerti di Brahms. Con il figlio Peter (n. 1947) e l'Orchestra del Festival di Marlboro diretta da Schneider eseguì (1962) il Concerto per due pianoforti K. 365 di Mozart. Nel repertorio cameristico figurano in particolare ancora L.v. Beethoven (in particolare le Sonate per pianoforte, per violino e pianoforte e per violoncello e pianoforte, la Fantasia op. 77 e le Variazioni su Diabelli), J. Brahms (l'op. 119), F. Schubert (Sonata in la maggiore, op. post.), F.J. Haydn (Sonata in mi bemolle n. 49 e Sonata in do maggiore n. 50), J.S. Bach, R. Schumann, M. Reger e R. Strauss. Fra gli autori moderni ai quali si avvicinò, si ricordano F. Busoni (Fantasia contrappuntistica), S. Prokofiev (Concerto n. 4, con Ormandy e l'Orchestra di Filadelfia), B. Bartók (Concerto n. 1, con Szell e l'Orchestra sinfonica di Columbia). Nel corso degli anni Ottanta ritornò ai concerti di Mozart accanto a C. Abbado e all'Orchestra sinfonica di Londra, incidendo una nuova esecuzione integrale dei concerti di Beethoven con S. Ozawa e l'Orchestra sinfonica di Boston.
Bibl.: M. Anissimov, Rudolf Serkin, in Musica, 8 (1984), 34, pp. 22-26; R. Risaliti, Rudolf Serkin. Il sopravvissuto di Marlboro, in Piano Time, 6 (1988), 59, pp. 22-33 (con discografia).