MEDEK, Rudolf
Scrittore cèco, nato a Hradec Králové l'8 gennaio 1890. Esordì con due volumi di liriche (Pêlnoc bohê, Crepuscolo degli dei, 1912; Prsten, Anello, 1913), nelle quali predomina l'elemento decorativo, e con una serie di novelle dense di sensualità. Durante la guerra mondiale fu fatto prigioniero in Russia e vi fece parte delle legioni cecoslovacche, come combattente e come giornalista propagandista (v. suoi articoli sotto il titolo Blaník, 1921). Per infiammare i compagni compose una serie di poesie in stile patetico popolareggiante: Lví srdce (Cuor di leone, 1919). Maggiore importanza ha il suo ampio ciclo di cinque romanzi (Ohnivý drak, Il drago di fuoco, 1921; Veliké dni, Le grandi giornate, 1923; Ostrov v bouří, L'isola nella tempesta, 1925; Mohutný sen, Il sonno possente, 1916; Anabase, 1927), dove, a tinte forti, traccia le vicende delle legioni dalle prime battaglie in Russia sino alla traversata della Siberia e il ritorno in patria. M. si è cimentato inoltre nel dramma, cercando di fare rivivere sulle scene la figura eroica del colonnello Svec (Plukovník Š., 1928). Al genere lirico ritornò con alcune raccolte di poesie (Zivý kruh, Cerchio vivo, 1923; Láska a smrt, Amore e morte, 1925) e prose (Voják a bêh Dionysos, Il soldato e il dio Dioniso, 1925), ove il tocco è più delicato e maggiore l'intimità poetica. Nel libro Česká pout' do Italie (1925), M. descrive le impressioni di un suo viaggio in Italia.