KREUTZER, Rudolf
Violinista e compositore, fu insieme con P.-M.-F. Baillot e con P. Rode uno dei maggiori esponenti della moderna scuola violinistica francese. Nato il 16 novembre 1766 a Versailles, fu allievo di A. Stamitz, dopo avere studiato col padre, violinista nella cappella reale. Si rivelò talento precoce, presentandosi appena tredicenne a Parigi ai Concerts spirituels, ed eseguendo un concerto di sua composizione, scritto senza alcuna conoscenza teorica dell'armonia, al cui studio si dedicò soltanto nella maturità. Rimasto orfano a 16 anni, ottenne da Maria Antonietta il posto già occupato dal padre. All'ulteriore suo sviluppo artistico molto giovò l'ascoltare G. B. Viotti, e forse anche il riceverne consigli. Per la sua rara abilità, fu nominato, nel 1790, violino solista al Teatro Italiano, e quando, cinque anni più tardi, sorse il conservatorio di Parigi, gli venne affidata una scuola. La frequentarono, fra gli altri, il Lafont, il Rovelli, il Massart e anche il proprio fratello Jean-Nicolas-Auguste, diventato in seguito suo successore. Nel '98 intraprese una serie di concerti in Europa, e a Vienna fu ascoltato da Beethoven, il quale, pieno di ammirazione, gli dedicò la sua sonata op. 47 per piano e violino. Al ritorno in patria, l'ascesa di K. fu rapida: già nel 1801 era passato come violino solista all'Opéra, al posto del Rode, andato in Russia. L'anno dopo Napoleone lo volle a corte, dove venne promosso maestro della cappella reale nel 1815. Negli anni successivi ebbe anche la direzione dell'orchestra dell'Opéra, di cui assunse nel'24 la completa direzione artistica. Dopo due anni si ritirò. A cominciare dal 1790 K. si era affermato vittoriosamente come operista al Teatro Italiano, al Feydeau e all'Opéra con ben 34 lavori. I nuovi direttori di questo teatro gli rifiutarono la messa in scena dell'ultima sua opera, e tanto egli se ne accorò, da ammalarsi gravemente. Recatosi a Ginevra per curarsi, vi morì il 6 gennaio 1831.
Nella produzione di questo fecondo autore troviamo anche 19 concerti per violino, 15 trii e 15 quartetti per archi. K. collaborò inoltre col Baillot e col Rode alla redazione del metodo per violino allora adottato dal conservatorio di Parigi. Però la notorietà fra i musicisti gli è ancora oggi conservata soprattutto dai suoi 42 studî, che per lo sviluppo dato ai trilli, agli svariati colpi d'arco e ai bicordi, costituiscono, insieme con gli studi di Fiorillo e di Rode, opera insostituibile per la formazione della tecnica violinistica.
Bibl.: J. Hardy, R. Kr. Sa jeunesse à Versailles (1766-1789), Parigi 1910; H. Kling, R. Kr., Bruxelles 1898; C. Hering, Über R. Kreutzer's Etüden, 1858; B. Cutter, How to study Kr., 1907.