rubesto
Col significato di " violento " ricorre due volte nella Commedia: Non fu tremolo già tanto rubesto (I f XXXI 106), e l'Archian rubesto (Pg V 125: " idest, robustum et forte, tantis viribus aquarum veniens ", Benvenuto), " epiteto sovrabbondante " che può interpretarsi " impetuoso, selvaggio, perfido, indomabile, e perfino sacrilego, perché attacca e distrugge, nel cadavere ormai rigido... il segno di pentimento, di pace, di redenzione... in cui si era atteggiato con le braccia all'ultimo momento " Buonconte da Montefeltro (H.A. Hatzfeld, in Lett. Dant. 784).