Rsa
s. f. inv. Sigla di Residenza sanitaria assistenziale.
• «L’obiettivo è garantire ai cittadini del Lazio una sanità migliore, con possibilità d’accesso più funzionali e percorsi personalizzati incentrati sulle reti delle specialità e sul potenziamento dell’offerta sul territorio: Rsa, hospice, diagnostica, laboratorio. […] Per quanto riguarda il settore pubblico i tempi saranno più graduali per consentire l’ammodernamento di strutture che erogheranno prestazioni d’eccellenza. Non possiamo permetterci Rsa pagate come specialità» (Renata Polverini riportata da Daniele Di Mario, Tempo, 2 ottobre 2010, p. 1, Prima pagina) • Occorre favorire il più possibile la garanzia di un diritto fondamentale, quello di restare a casa propria. Ma ciò può avvenire solo realizzando una serie di politiche sociali che non si basino sul mero risparmio [...] Soprattutto evitando che l’innalzamento dell’età media e delle aspettative di vita diventino addirittura un business. Basta vedere quanto sia aumentata la presenza, nell’hinterland delle grandi città delle cosiddette «villette», piccoli o medi istituti che possiedono migliaia di letti non censiti (a Roma oltre 5mila) ‒ perché non appartenenti alle Rsa o ad altre strutture ufficiali ‒ dove la qualità dell’assistenza e le condizioni di vita sono spesso precarie. (Marco Impagliazzo, Avvenire, 28 giugno 2017, p. 1, Prima pagina) • L’assistenza sanitaria al domicilio degli anziani resta una chimera. A tutt’oggi vige il fai-da-te. Per questo i servizi a domicilio, soprattutto infermieristici ma anche fisioterapici e medici con prestazioni di diagnostica di base (ad esempio ecografie), insieme con l’offerta di soggiorni diurni nelle Rsa sono il futuro. (Sergio Harari, Corriere della sera, 18 gennaio 2018, Cronaca di Milano, p. 15).
- Già attestato nella Repubblica del 24 febbraio 1998, Roma, p. II (Giovanna Casadio).