ROŽMBERK (nelle fonti italiane Rosimbergo)
Una delle più antiche e celebri famiglie nobili boeme, un ramo dei Vítkovici, il cui capostipite Vítek di Prčice si ricorda già nel sec. XII. Ebbero il nome dal castello di Rožmberk, eretto prima del 1250 sui monti della Moldavia superiore. I beni della famiglia con il progredire degli anni si estesero così da occupare la maggior parte della Boemia meridionale con le sedi principali a Krumlov, Hluboká, e Třeboň. I R. presero attiva parte alla storia politica del regno e tenendo i più alti uffici divennero perfino serî rivali della famiglia regnante dei Přemyslidi. Il supremo cameriere del regno Pietro (morto nel 1347) fu l'autore del cosiddetto Codice di Rožmberk, che è il più antico libro di diritto scritto in cèco. I R. furono sempre ferventi cattolici e sotto Carlo IV contribuirono alla fondazione dell'Ospizio boemo a Roma. Enrico (morto nel 1412) si mise a capo della cosiddetta "unità dei signori" che si sollevò contro il re Venceslao IV di Lussemburgo, e fu supremo burgravio del regno. Il figlio Ulderico (1403-1462) fu il più grande nemico degli ussiti boemi; sotto il regno debole di Alberto d'Asburgo e Ladislao il Postumo ebbe grande parte nell'amministrazione della Boemia, e anche in seguito fu grande avversario del re Giorgio di Podĕbrady. I suoi figli invece furono amici del re Giorgio, tanto che Jost (Jodocus, morto nel 1467), vescovo di Breslavia, trattò a nome del re con la curia romana. Anche i figli del fratello di Jošt, Giovanni (morto nel 1472) e i loro discendenti s'interessarono vivamente agli avvenimeI1ti politici del regno; a loro si deve la tuttora fiorente industria peschereccia nei grandi e numerosi stagni, creati nelle vicinanze di Treboň. Il figlio di Giovanni, Vok (morto nel 1505), fu il primo a stringere le relazioni con gli Orsini italiani, accettando la tesi si distinsero specialmente i suoi nipoti Guglielmo e Pietro Vok. Guglielmo (morto nel 1592), il quale al nome di famiglia aggiunse ufficialmente anche quello di Orsini, fu supremo burgravio del regno e per incarico dell'imperatore Rodolfo II trattò la candidatura asburgica al trono di Polonia, dove trovò tale popolarità che per poco non fu egli stesso creato re. Il fratello minore Pietro Vok (morto nel 1611) fu anche lui un rinomato diplomatico; nel 1611 diede all'imperatore Rodolfo i denari per poter pagare l'esercito di Passau. Condusse vita lussuosa, concentrò gli archivî familiari a Třebon e fondò una grande biblioteca, di cui parte fu durante la guerra dei Trent'anni, sottratta dagli Svedesi e regalata poi dalla regina Cristina di Svezia alla Biblioteca Vaticana. Tanto Guglielmo quanto Pietro Vok morirono senza eredi.
Bibl.: A. Sedlaéček, Hrady, zámky a tvrze král. českého (I castelli e le fortezze del regno di Boemia), III, Praga 1884; A. Sedláček, in Ottuv Slovník Naučný (L'Enciclopedia di Otto), XXII, Praga 1904, pp. 28-36; V. Březan, Zivot Viléma z Rožmberka (La vita di Gugliemo di R.), stampata a Praga nel 1847, e Život Petra Voka z Rožmberka (La vita di Pietro Vok di R.), edita nel 1880; J. Harmsrmid, Jost z Rozmberka a jeho doba (Jošt di R. e i suoi tempi), Praga 1892; Th. Wagner e Fr. Mareš, O puvodu Vitkoviù (Sull'origine dei Vitkovii), in Ceský asopis Historický (La Rivista storica cèca), XXV, Praga 1919; Bl. Rynešová, Listář a listinář Oldřiha z Rožmberka (Epistolario e diplomatario di Ulderico di R.), I-II, Praga 1929 e 1932; I. Collijn, Det Rosenbergska biblioteket och dess exlibris, Stoccolma 1907.