LICHTENSTEIN, Roy
Pittore statunitense, nato a New York il 27 ottobre 1923. Professore alla New York State University a Oswego (1957-1960), le sue prime opere sono del 1951; è tuttavia dai primi anni Sessanta che la sua attività pittorica si definisce, inserendosi nel campo di ricerche di quella che sarà la pop-art. Egli ne divenne uno dei più importanti rappresentanti; la sua attività si lega quindi alle vicende del movimento. Di estrema importanza fu perciò la sua prima personale a New York alla galleria Leo Castelli nel 1962, e l'anno successivo quella alla Galleria Sonnabend a Parigi, che fu uno degli episodi essenziali nel lancio della pop-art in Europa. Da allora il suo nome compare in tutte le più importanti mostre dedicate alla pop-art americana. Numerose sono le personali che gli vengono dedicate. Tra queste, quella alla Stadelijk Museum ad Amsterdam (1967), quelle del 1968 alla Tate Gallery a Londra e alla Kunsthalle a Brema e, nel 1969, al Guggenheim Museum a New York.
L'iconografia dei mass-media che sta alla base delle ricerche della pop-art viene da L. prelevata dal repertorio d'immagini dei fumetti, e riproposta attraverso un provocante ingrandimento di un dettaglio o di una sequenza. La voluta impersonalità e meccanicità dell'operazione lo hanno fatto definire maestro dell'"école du regard". Nel 1969 inizia la serie delle "Cattedrali", che aprono un nuovo ciclo di ricerche. A partire dalle opere di grandi maestri, da Monet a Picasso, L. propone un nuovo repertorio d'immagini, polemica dimostrazione della possibilità di volgarizzazione dell'opera d'arte e della sua trasformazione in immagine di consumo. Negli ultimi anni ha svolto un'intensa attività grafica e ricerche plastiche attraverso le ceramiche e le sculture in metallo. Vedi tav. f. t.
Bibl.: Autori vari, Lichtenstein, Roma 1966; D. Waldmann, Roy Lichtenstein, Londra 1971.