rotare
Il verbo, di solito intransitivo, designa un moto circolare. È applicato ora a una corona di anime (a rotar cominciò la santa mola, Pd XII 3), ora a tre spiriti disposti in circolo (così rotando, ciascuno il visaggio / drizzava a me, If XVI 25), ora al volo a spirale di Gerione, che rota e discende (XVII 116), e dell'aquila sognata dal poeta nel Purgatorio (Poi mi parea che, poi rotata un poco, / terribil come folgor discendesse (Pg IX 28: la direzione calante del r. si ricava dal v. 21), ora alle orbite dello zodiaco (IV 65) e dell'Orsa maggiore (Pd XXXI 33).
Con costruzione transitiva e valore causativo figura in If XXX 11, dov'è rievocato il gesto folle di Atamante, che, preso un figlio, da lui creduto un leoncino, rotollo [a guisa di fionda] e percosselo ad un sasso: la frase rielabora in forma più sintetica Ovidio Met. IV 518-519 " more rotat fundae rigidoque infantia saxo / Discutit ora ferox ".