ROSSO (o Russo)
Famiglia nota in Sicilia fin dal sec. XII con un Rosso de' Rossi, barone di Sperlinga (1132), possedendovi le contee di Aidone, Collesano, Sclafani e varie baronie. Federico, senatore di Messina (1286), fu vessillifero di Pietro I d'Aragona. Enrico, conte di Aidone, fu stratigoto di Messina (1355), grande ammiraglio, gran cancelliere e gran giustiziere del regno, potentissimo tra i baroni aderenti alla parzialità latina contro la catalana. Spirito irrequieto, ambizioso e mutevole, ebbe parte rilevante nelle guerre civili che resero torbidi i regni di Ludovico e di Federico IV, ai quali più volte si ribellò e si sottomise, osando aggredire con tre galere armate lo stesso sovrano nelle acque di Reggio (1375). Il figlio Enrico si sottomise ai Martino, ma non riebbe i feudi già confiscati al padre. Acquistò Sinagra (1396), Sclafani (1407), fu investito della terra di Militello Valdemone (11 agosto 1408) e nominato ambasciatore di re Alfonso al concilio di Costanza. Francesco fu primo principe di Cerami (10 settembre 1663), Ignazio primo conte di S. Secondo (19 ottobre 1694), Domenico fu arcivescovo di Palermo e deputato del regno (1738 e 1746). Varî membri della famiglia, tuttavia fiorente, ebbero alte cariche e, fin dal 1436, furono insigniti del S. M. O. di Malta.
Bibl.: R. Arch. di stato di Palermo; G. L. Barberi, Capibreve; P. Lanza di Scalea, Enrico R. cancelliere del Regno di Sicilia, Palermo 1890; V. Spreti, Enciclop. storico-nobiliare ital., V, Milano, 1928-35.