ROMEO, Rosario
(App. IV, III, p. 247)
Storico italiano, morto a Roma il 16 marzo 1987. Dal 1984 era deputato europeo eletto nelle liste repubblicano-liberali; dal 1978 al 1984 era stato rettore della Libera università per le scienze sociali di Roma, continuando il suo insegnamento di Storia moderna nella facoltà di Lettere dell'università di Roma ''La Sapienza''.
Nel 1984 era uscito il terzo e ultimo volume della monumentale opera Cavour e il suo tempo (iii: 1854-1861), cui era seguita la sintesi Vita di Cavour (1984): non solo biografia, ma ricostruzione e ripensamento dell'intera vicenda del Risorgimento inquadrata nella storia europea. R. innovò profondamente la storiografia sul Risorgimento, nelle cui tradizioni non si riconosceva, in virtù della capacità di tenere costantemente al centro della sua ricostruzione un punto di vista che inquadrasse nitidamente i modi e gli esiti della formazione e della modernizzazione dello stato unitario e simmetricamente i limiti politici e culturali di questo sviluppo. Strettamente connesse alla riflessione sulla rivoluzione nazionale italiana sono le considerazioni storiche e politiche espresse nell'importante voce Nazione pubblicata nel iv volume dell'Enciclopedia del Novecento (1979), in cui raccolse e anticipò molti temi delle sue ultime ricerche: il problema delle nazionalità e dei nazionalismi veniva riproposto come nodo centrale dell'intera storia europea, non solo del 19° secolo ma anche del 20°. Nei suoi studi la fusione della tradizione etico-politica con la storiografia di G. Volpe condusse a risultati di grande rilievo sul piano dell'interpretazione e del metodo. Testimonianza di una costante milizia storiografica, critica sia del marxismo che della nouvelle histoire francese, sono i numerosi saggi raccolti postumi in Scritti storici, 1951-1987 e Scritti politici, 1953-1987. I più noti dei suoi saggi − e forse i più significativi per la novità interpretativa − rimangono quelli pubblicati originariamente in Risorgimento e capitalismo (1959), in cui R. criticava radicalmente l'interpretazione di Gramsci del Risorgimento come rivoluzione agraria mancata e tracciava un'ampia ricostruzione delle origini dell'industrializzazione in Italia. L'aumento della rendita agraria, la compressione dei consumi contadini e l'accumulazione capitalistica compiuta nell'età della Destra in virtù di un drastico prelievo fiscale, la realizzazione delle grandi infrastrutture e la successiva politica protezionistica venivano per la prima volta considerate tappe indispensabili dello sviluppo economico e del processo di industrializzazione. Risorgimento e capitalismo, nel quale R. dimostrava di sapersi avvalere di strumenti e concetti dell'analisi economica, diede vita a un ricco e talora aspro dibattito, che coinvolse non solo gli storici marxisti, che vedevano messi in gioco al tempo stesso una visione storiografica e un progetto politico, ma anche esponenti più ''neutrali'' della ricerca in campo economico. I temi esposti in questo volume rimasero sempre presenti nella produzione storiografica di R. fino agli ultimi anni. Del 1961 è la Breve storia della grande industria in Italia, successivamente ampliata (1972-74) agli anni della seconda guerra mondiale, della ricostruzione e del miracolo economico. Del 1986 è invece la raccolta di saggi Italia democrazia industriale.
Bibl.: G. Mori, Rosario Romeo: un grande storico per una grande illusione?, in Passato e presente, gennaio-aprile 1987; G. Pescosolido, Rosario Romeo, Roma-Bari 1990.