rosa
In senso proprio per il nome del fiore; in quattro casi è un termine di similitudine: in Rime CIV 21 [la donna] 'n su la man si posa / come succisa rosa; Cv IV XXVII 4 conviensi aprire l'uomo quasi com'una rosa che più chiusa stare non puote, e 7; Pd XXII 56 m'ha dilatata mia fidanza, / come 'l sol fa la rosa quando aperta / tanto divien quant'ell'ha di possanza; ancora compare in XIII 135 i' ho veduto tutto 'l verno prima / lo prun mostrarsi rigido e feroce, / poscia portar la rosa in su la cima.
Il fiore è menzionato per indicare il color rosso, in Pg XXXII 58 men che di rose e più che di vïole / colore aprendo, s'innovò la pianta; e vedi nell'immagine dei sette libri del Nuovo Testamento con il capo ornato di r. e di altri fiori rossi, colore che simboleggia l'ardore di carità, virtù essenziale del cristianesimo, in XXIX 148 ma di gigli / dintorno al capo non facëan brolo, / anzi di rose e d'altri fior vermigli. Per la r. d'oro, che veniva conferita dal papa con solenne cerimonia, oltre che ad altri al prefetto di Roma, in Cv IV XXIX 2. Per traslato è l'appellativo della Vergine, mutuato forse dalla formula dossologica delle litanie (si veda per esempio l'espressione ‛ Rosa Mystica '), in Pd XXIII 73 la rosa in che 'l verbo divino / carne si fece. Per correlazione con la metafora delle ghirlande, ossia i due giri concentrici formati dagli spiriti sapienti, le anime che le compongono sono dette rose (Pd XII 19).
L'immagine torna nell'Empireo, dove D., per rendere sensibile la scena grandiosa dei beati in bianche stole disposti ad anfiteatro, crea la figurazione della candida rosa (XXXI 1; si veda l'ampia trattazione in CANDIDA ROSA), nella quale il giallo interno è formato dal lume divino, e i petali dai beati seggi che a mano a mano s'innalzano intorno: XXX 117 e 124, XXXII 15 e 120.
Bibl.-Sul simbolismo dantesco della ‛ rosa ' si veda B. Seward, The Symbolic Rose, Londra-New York 1960.