RONCIGLIONE
Grosso borgo della Tuscia Romana (provincia di Viterbo), situato a 441 m. di altezza sul dolce declivio esterno sud-orientale del grande cratere del Lago di Vico, dal quale dista 2 km. Il Rio Vicano, emissario del lago, inciso in una gola stretta e incassata, lambisce ad est l'abitato, che lo sovrasta da un ciglione a picco. In ottima esposizione, il borgo consta di una lunga ed ampia strada principale, la Cassia, cui s'innestano molte traverse convergenti in alto verso la chiesa principale; in genere viuzze strette di aspetto medievale, con case di tufo nero, romaniche e del Rinascimento. Ronciglione aveva circa 3400 ab. nel 1656, 3700 nel 1701, e 4112 nel 1785. Come in quasi tutto il Patrimonio di S. Pietro la popolazione diminuì notevolmente tra la fine del sec. XVIII e il principio del XIX; il censimento del 1816 trovò 3357 ab.; poi 5111 quello del 1853, 6084 quello del 1871 e 6658 quello del 1901. In seguito la notevole corrente emigratoria determinò una nuova diminuzione (6540 ab. nel 1911 e 6447 nel 1921). Nel 1931 Ronciglione aveva 6670 ab. dei quali oltre 6000 accentrati nel capoluogo, il resto sparsi. Il territorio comunale (49,6 kmq.) è prevalentemente a vigneti; aree pascolative esistono nella parte sudorientale. Ronciglione è servito da una stazione della linea Civitavecchia-Orte, che, incrociandosi con la Roma-Viterbo a Capranica, serve anche per le comunicazioni con queste due città.
Storia. - Notevole è la sua posizione strategica che domina la via di Roma; ma la sua discendenza da un antico centro etrusco non è documentabile. Una certa notorietà ebbe invece nel Medioevo. Contrastata tra Chiesa e Impero fino dai tempi di Federico II, Ronciglione (nei documenti è detta Runcilio) venne concessa nel sec. XVI in benefizio al cardinale Alessandro Farnese; e quando questi divenne papa col nome di Paolo III e creò un ducato di Castro per suo figlio Pier Luigi, vi unì Ronciglione col titolo di contea. Per la grave situazione finanziaria in cui tutto il ducato venne a trovarsi, il papa, nel 1649, pagò i creditori del duca e occupò in pegno la contea di Ronciglione che da allora restò dominio della Chiesa. Il titolo però fu sempre reclamato dai Farnese.