ROMERO y Galdámez, Oscar Arnulfo
Ecclesiastico salvadoregno, nato a Ciudad Barrios (San Miguel) il 15 agosto 1917, morto assassinato a San Salvador il 24 marzo 1980. Nato da un matrimonio misto, dopo aver iniziato all'età di dodici anni l'apprendistato da falegname, entrò in seminario, studiando poi all'Università Gregoriana di Roma dove conseguì la licenza in teologia. Fu ordinato sacerdote a Roma il 4 aprile 1942. Tornato in patria, intraprese una brillante carriera ecclesiastica: fu dapprima rettore del seminario interdiocesano di San Salvador, poi segretario generale della Conferenza Episcopale e segretario esecutivo del Consiglio Episcopale dell'America Centrale e del Panama, quindi, nel 1970, vescovo titolare di Tambee e ausiliare di mons. L. Chávez y González, arcivescovo di San Salvador, impegnato sul fronte di una Chiesa in difesa dei poveri e degli oppressi. Dopo essere stato per tre anni vescovo della diocesi di Santiago de María, nel 1977 divenne arcivescovo di San Salvador.
In quegli anni nel Salvador la repressione infieriva in maniera quanto mai dura, con continui omicidi di campesinos e di oppositori al sistema e massacri eseguiti da organizzazioni paramilitari protette e garantite dallo stato oligarchico; gli stessi settori più impegnati della Chiesa salvadoregna erano vittima di persecuzioni, minacce ed espulsioni. L'impegno di R. in difesa dei poveri e degli oppressi si rese immediatamente manifesto: chiese che fosse aperta un'inchiesta sugli avvenimenti che avevano portato alla morte del gesuita R. Grande e di altri, e ordinò la chiusura delle scuole e dei collegi cattolici per tre giorni, non rifuggendo dal mettere sotto accusa di connivenza le istituzioni e la stessa corte suprema. Procedette poi a dare vita a una commissione permanente per la difesa dei diritti umani, mentre nelle sue omelie, attraverso la radio dell'arcidiocesi, il giornale Orientación, le parrocchie e le scuole, dava testimonianza delle parole di Isaia: "La pace può essere solo il prodotto della giustizia". Acquistò sempre maggiore fama internazionale e gli furono attribuiti vari riconoscimenti dall'estero: nel 1978 ricevette la laurea honoris causa dall'università americana di Georgetown e fu candidato al Nobel per la pace 1979 dal Parlamento inglese; nel 1980 l'università cattolica di Louvain-la Meuse gli conferì la laurea honoris causa in riconoscimento della sua difesa dei diritti umani.
Nel mezzo della sua incessante, quasi spasmodica, attività pastorale, R. fu assassinato mentre celebrava la messa nell'ospedale della Divina Provvidenza di San Salvador. Nell'omelia pronunciata qualche minuto prima di morire, aveva detto: "in questo calice il vino diventa sangue che è stato il prezzo della salvezza. Possa questo sacrificio di Cristo darci il coraggio di offrire il nostro corpo e il nostro sangue, per la giustizia, la pace del nostro popolo". È considerato un martire dell'America latina.
Bibl.: J.R. Brockman, Oscar Romero, fedele alla parola, trad. it., Assisi 1984; O.A. Romero, Diario, trad. it., Molfetta (Bari) 1991.