ROMEE (‛Ρωμαῖα)
Feste che si celebravano in molte città della Grecia e dell'Asia Minore in onore della Dea Roma o della Τύχη ‛Ρωμαίων. Come gli storici greci, tratti dalle loro tendenze mitografiche, avevano dato vita ad una Roma, dea eponima della potente città occidentale, così i nuovi sudditi delle città greche e asiatiche, via via che si trovarono compresi nell'orbita della potenza romana, vollero manifestare la loro fedeltà alla città dominatrice istituendo culto e feste dedicati alla dea eponima dei Romani (come lo erano le Panatenee per gli Ateniesi) e alla "fortuna" della città, sul modello dei numerosi culti all'una o all'altra Τύχη τῆς πόλεως, sorti in età ellenistica.
Smirne si vantava di essere stata la prima a innalzare, nel 195 a. C., un templum Urbis Romae; ma la città di Alabanda, in Caria, reclamava per sé il vanto di avere, per la prima, istituito feste romee. Il suo esempio fu seguito da numerose città. Le epigrafi ci testimoniano l'esistenza di giuochi e feste romee nelle seguenti città greche, nel sec. II e I a. C.: ad Atene, a Tespie, a Calcide, a Egina, a Megara, a Opunte, a Mantinea, a Oropo (dove erano associate con le più antiche Anfiaree) e a Corcira; in Asia Minore, oltre che ad Alabanda, a Rodi (ov'erano penteteriche), a Cos, a Magnesia sul Meandro, a Pergamo; in Italia, a Napoli.
Le feste romee consistevano principalmente in giuochi ginnici (come a Egina o a Megara) o musicali; a Magnesia, si premiavano quasi ogni anno con corone poeti tragici, comici e satirici.
Le feste romee seguitarono a celebrarsi anche nei primi secoli dell'era volgare, unitamente alle Cesaree (Caesarea) e ad altre dedicate ai membri della famiglia imperiale. A Roma, da Adriano in poi, si celebravano il 21 di aprile.
Bibl.: F. Richter, in Roscher, Lexicon d. griech. und röm. Mythologie, IV, col. 130 segg.; E. Cahen, in Daremberg e Saglio, Dictionnaire des antiquités, VIII, 878 segg.; G. Wissowa, Religion und Kultus der Römer, 2ª ed., Monaco 1912, pp. 339 e 341, n. 10 e 201; C. Bailey, Phases in the religion of ancient Rome, Berkeley Calif. 1932, p. 137 seg.