ROMANELLI, Romano
Scultore, figlio del precedente, nato a Firenze il 14 maggio 1882. Ufficiale di Stato maggiore della marina, fu combattente in varie campagne, ultima quella della guerra mondiale. Invalido; decorato al valore; accademico d'Italia. Allievo del padre, iniziò l'evoluzione del suo stile col gruppo dell'Ercole che strozza il leone (1906-10), rimodellato con progredita sapienza tecnica e più profonda eticità nel 1935. Affiancano, sul cammino dell'evoluzione stilistica, la orima redazione dell'Ercole: il Bantbino serio (bronzo e marmo, 1910, collezioni Giglioli e de Piccolellis); il Bambino che piange (bronzo, 1910, proprietà di S. M. il re d'Italia); l'Isadora Duncan nel risveglio di Brunilde (bronzo, 1912), ecc. La reazione a realismo e impressionismo affermatasi nella scultura europea intorno al 1918 trovò in R. uno dei primissimi assertori. Ne consegue una folta serie di opere che dall'Eva (bronzo, 1918) va all'Idolo del sarcasmo (bronzo, 1918, collezione della duchessa d'Aosta madre), al ritratto della Marchesa Ximenes d'Aragon (bronzo, 1919), a Lo specchio (bronzo, 1920), alla Leda col cigno (bronzo 1922), e che trascorrendo nella bella serie di medaglie di guerra (bronzo, 1914-1923) fa capo e si conclude nella monumentale ieratica Pietà (bronzo, 1924, cappella della Casa madre dei mutilati, Roma), e nel grande altorilievo Romolo (bronzo, 1926, Ministero delle corporazioni, Roma); opere nelle quali ritmo e stile assurgono a espressioni di mitica trascendenza. Col ritratto di Randall Davies (bronzo, 1924) e meglio ancora con quello del Conte Paolo Guicciardini ha principio un'ulteriore serie di opere, in cui è evidente il perpetuarsi della tradizione etrusco-toscana rivitalizzata in R. a contatto dell'anima e della coscienza contemporanee. Appartengono a tale periodo il Cristo per la tomba del Maresciallo Cadorna (bronzo, 1928, Pallanza); i ritratti di Domenico Giuliotti (terracotta, 1928, Galleria d'arte moderna, Roma), di Giovanni Papini (bronzo, 1928, Galleria d'arte moderna, Firenze), di Ardengo Soffici (bronzo, 1928, Galleria d'arte moderna, Milano), il Pugilatore in piedi (bronzo, 1928, Opera Nazionale Dopolavoro, Roma), il Pugilatore seduto (bronzo, 1929, Foro Mussolini, Roma), l'altorilievo monumentale Mussolini a cavallo (bronzo, 1932, Torre della Rivoluzione, Brescia), il ritratto del duca d'Aosta (bronzo, 1933, Galleria d'arte moderna, Torino). Il carattere dominante dell'arte del R. risiede nell'aderenza del suo stile al dramma religioso ed eroico della stirpe. Il R. ha anche grandi benemerenze quale medaglista.
Bibl.: M. Tinti, La mostra del Soldato, in Nuovo Giornale, 26 marzo 1917; id., R. R., Firenze 1923; P. Torriano, R. R., Milano 1932 (con esauriente bibl.); Annuario della R. Accademia d'Italia, 1930-1935; V. Costantini, R. R. scultore, in Arte mediterranea, marzo-aprile 1934 (con bibl.); Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XXVIII.