GUARDINI, Romano
Filosofo della religione, cattolico, nato a Verona il 17 febbraio 1885, educato in Germania (dove il padre, console d'Italia a Magonza, risiedeva); tentò diversi studî dall'economia alla medicina, avviandosi poi al sacerdozio. Ordinato nel 1911, divenne libero docente nel 1914, professore a Breslavia nel 1921, quindi "professore ospite" di "filosofia cattolica" (Katholische Weltanschauung) a Berlino; destituito nel 1940, reintegrato nel 1945 professò a Tubinga, e, dal 1948, a Monaco.
Il ministerio, che esercitò particolarmente nei gruppi del movimento giovanile - d'uno dei quali, Quickborn, fu l'animatore - costituì la sua base d'osservazione per quei tentativi tipologici su cui poggia la sua teoria dell'azione liturgica. Il suo orientamento è agostiniano-pascaliano; la sua forza nella caratterizzazione psicologica delle posizioni spirituali, dal Vangelo a S. Bonaventura, a Pascal e a Dostoevskij, nel rilievo del significato delle realtà religiose per l'uomo, nella sua capacità di educare l'uomo d'oggi a intendere personalità, concetti e simboli del cristianesimo.
Sue opere principali: Gegensatz und Gegensätze, Entwurf eines Systems der Typenlehre, 1914; Vom Geist der Liturgie, Friburgo in Br. 1918 (trad. ital. Lo spirito della liturgia, 1930); Quickborn, Tatsachen und Grundsätze, Miagonza 1920; Die Lehre des hl. Bonaventura von der Erlösung, Düsseldorf 1921; Vom Sinn der Kirche, Magonza 1922; Von heiligen Zeichen, ivi, 2ª ed. 1928-30 (trad. ital. Segni, Brescia 1931); Liturgische Bildung, Versuche, ivi 1923; Briefe über Selbstbildung, 2ª ed., ivi 1930; Der Gegensatz, Versuche zu einer Philosophie des Lebendig-Konkreten, ivi 1925; Das Gute, das Gewissen und die Sammlung, ivi 1930 (trad. ital. La coscienza, Brescia 1933), Wille und Wahrheit, Geistliche Uebungen, ivi 1933; Der Mensch und der Glaube, Versuche über die religiose Existenz in Dostojewskijs grossen Romanen, Lipsia 1933; Christliches Bewusstsein, Versuche über Pascal, ivi 1934; Der Herr, ivi 1940 (trad. franc., Parigi 1946); Vorschule des Betens, Ratisbona 1943; (trad. it., Brescia 1948); Der Tod des Sokrates, Berlino 1945; molti saggi nella rivista Schildgenossen, 1920. Avvincenti, anche se non facili, sono i suoi saggi di critica letteraria (oltre quelli citati cfr.: Der Engel in Dames Göttlicher Komödie, Lipsia 1937; Weltbild und Frömmigkeit, ivi 1939, (saggio di esegesi hölderliniana); Spiegel und Gleichnis, ivi 1940; Form und Sinn der Landschaft in den Dichtungen Hölderlins, Tubinga 1946; Zu Rainer Maria Rilkes Deutung des Daseins, ivi 1946, nei quali egli, lontanissimo da ogni storicismo, vuole solo interpretare i testi, aderendo alla parola, sempre pronto a sentire e a rilevare (specialmente nei saggi su Rilke e su Hölderlin) la voce delle "potenze" che per tramite dei poeti parlano all'inconscio, più che al sentimento o alla ragione.
Bibl.: Christliche Verwirklichung R. G., Rothenfels 1935; M. Bendiscioli, pref. a Lo spirito della liturgia, Brescia 1931.