Roman de la Rose
. Poema narrativo francese in ottosillabi, in forma di visione allegorica. È costituito da due parti: la prima, di 4058 versi, fu composta fra il 1229 e il 1236 da Guillaume de Lorris, poeta di cultura raffinata e legata al gusto della tradizione lirica cortese. La narrazione è un'allegoria della vita amorosa e in essa viene elaborata e sviluppata la concezione erotica cortese attraverso le vicende dell' ‛ Amante ' che cerca di conquistare la ‛ Rosa ' simbolo dell'amore.
Freschezza d'immaginazione, stile elegante e raffinata sensibilità psicologica sono i caratteri principali di quest'opera, alla quale vennero aggiunti 78 versi a mo' di conclusione, da un autore anonimo, prima del 1275. Fra tale anno e il 1280 si pone la composizione della seconda parte, di 12722 versi, a opera di Jean Chopinel de Meung-sur-Loire (morto a Parigi nel 1305) il quale riprese la narrazione allegorica con spirito e intenti completamente diversi. La cultura di Jean de Meung è infatti di carattere razionalista, formata nella tradizione scolastico-enciclopedica di Giovanni di Salisbury e di Alano di Lilla. Egli è da considerarsi un rappresentante della borghesia che va acquistando potere mentre cominciano a venir meno i valori della cavalleria, dell'ascetismo e della cortesia e se ne cercano di nuovi; Jean de Meung impronta la sua opera a un edonismo scettico e spregiudicato e, risolta la tradizionale unione fra ragione e fede, propone una visione della realtà attraverso schemi razionali e naturalistici giungendo alla critica della morale cortese, dell'ipocrisia religiosa e della concezione stessa del principio di autorità.
Il R. de la Rose, nella sua forma definitiva, ebbe un successo enorme (ci è giunto in più di trecento manoscritti); ebbe varie traduzioni e influenzò notevolmente la letteratura europea fino al sec. XV. In Italia fu imitato in due poemetti attribuiti a D., il Detto d'Amore (v.), e il Fiore (v.), per la trattazione dei quali si rimanda quindi alle voci relative.
Bibl. - Edizioni: Le R. de la Rose, a c. di E. Langlois (Société des anciens textes français), 5 voll., Parigi 1914-1924; Le R. de la Rose, a c. di F. Lecoy (Les classiques français du moyen âge), 2 voll., ibid. 1965-1966; per la parte di Guillaume de Lorris v. l'ediz. di S. Battaglia, Napoli 1947.
Studi: J.B. Rathery, Influence de l'Italie sur les lettres françaises depuis le XIIIe siècle jusqu'au règne de Louis XIV, Parigi 1853, 25 ss.; L. Foscolo Benedetto, Il R. de la Rose e la letteratura italiana, in " Beihefte zur Zeitschrift für Romanische Philologie " XXI (1910); E. Faral, Le R. de la Rose et la pensée française au XIII siècle, in " Revue des Deux-Mondes " V (1926) 439-457; L. Thuasne, Le R. de la Rose, Parigi 1929; G. Paré, Les idées et les lettres au XIII siècle, le R. de la Rose, Montreal 1947; F.W. Mueller, Der Rosenroman und der lateinischen Averroismus, Francoforte sul Meno 1947; A.M.F. Gunn, The Mirror of Love: a reinterpretation of the Romance of the Rose, Lubbock (Texas) 1952; G. Contini, Il Fiore, in Atti Congresso di Ravenna, Ravenna 1973.