ROLAND HOLST van der SCHALK, Henriette
Poetessa olandese, nata a Noordwijk il 23 dicembre 1869.
Nel 1897, quando già aveva pubblicato il volume Sonetti e versi scritti in terzine (1896), aderì insieme con Herman Gorter al Partito socialdemocratico e entrò nella redazione della rivista De Nieuwe Tijd (Il tempo nuovo). Pur prendendo parte attivissima alla vita politica e sociale essa pubblicò, uno dopo l'altro, i grossi volumi di poesie: De Nieuwe Geboort (La nuova nascita, 1902); Opwaartsche Wegen (Strade verso l'alto, 1907); De vrouw in het Woud (La donna nella selva, 1912); Het Feest der Gedachtenis (La festa della Rimembranza, 1916), poema epico. In rapporto fin dal 1915 con Lenin e Trotzki, nel 1920 rappresentò ufficialmente il comunismo olandese al congresso di Mosca. I poemi del periodo comunista sono: Verzonken Grenzen (Confini crollati, 1918) e Tusschen twee werelden (Tra due mondi, 1923). Ma le persecuzioni, l'ateismo, la rigidità dommatica feriscono la sua sensibilità, e col volume Verworvenheden (Acquisizioni), e più ancora con Heldensage (Mito eroico) che canta l'eroismo popolare durante la rivolta bolscevica, nel 1927 sembra prender congedo dai compagni, e si unisce ad una corrente di socialisti panteisti (Vernieuwingen, Rinnovamenti, 1934; Tusschen tijd en Eeuwigheid, Tra tempo e eternità, 1934). Durante l'occupazione germanica, scrisse nobili versi incitanti il popolo olandese alla resistenza. Scrisse anche opere biografiche su L. Tolstoi, J.-J. Rousseau, G. Garibaldi (L'Eroe e la Schiera, 1920), Rosa Luxemburg, Gandhi (1947).
Bibl.: B. Verhoeven, De Zielegang van Henriette Roland Holst, Maastricht 1925; R. Anthonissen, Herman Gorter en Henriette Roland Holst, Utrecht e Anversa 1946, con ricca ed esauriente bibl. Qualche traduzione in G. Prampolini, La letteratura olandese e fiamminga, Roma 1927, pp. 67-76.