WEYDEN, Roger van der
Pittore, nato circa il 1400, morto nel 1464. Fu detto anche Ruggieri de Pascuis, maestro Ruggieri, Ruggiero Gallicus, Ruggieri da Bruggia in Italia, maestro Rogel in Spagna, Rogier e Rogelet de la Pasture a Tournai. De Pascuis e van der Weyden sembrano essere soltanto traduzioni e l'originale sarebbe de la Pasture, essendo R. nato a Tournai, ch'era dei duchi di Borgogna, come è dimostrato da documenti. Ma ora si contesta che siano una sola persona R. van der Weyden e il Rogelet de la Pasture che nel 1427 entrò come apprendista nella bottega di Roberto Campin a Tournai, dove fu compagno di J. Daret, come crediamo. Poco si sa del Campin e del Daret, e d'altra parte Giovanni Santi afferma che R. fu discepolo di G. van Eyck; ma è certo che egli fu accolto maestro nel 1432. Nel 1435 lo ritroviamo a Bruxelles. Vi accettò, secondo l'uso dell'epoca, di compiere anche umili lavori di decorazione, ma ne ebbe anche di considerevoli, commessi dal magistrato della città di Bruxelles; eseguì infatti la decorazione della sala della Giustizia nel palazzo comunale, opera che entusiasmò A. Dürer, il Van Mander e i viaggiatori del sec. XVII, probabilmente distrutta nel 1695, ma ricordata negli arazzi del Museo di Berna.
Nel 1450 R. fu in Roma per il giubileo. Probabilmente prima di questo viaggio, tra il 1442 e il 1445 circa, iniziò la più considerevole opera rimastaci, la pala d'altare dell'Ospizio di Beaune, in cui ritrasse anche il cancelliere Nicolas Rolin e la sua consorte Gigogne de Salins da committenti.
Tornato dall'Italia, R. visse quattordici anni a Bruxelles; vi morì il 16 giugno 1464 e fu sepolto nella chiesa di S. Gudula.
Quasi tutte le opere di R. improntate insieme al realismo e a un impressionante misticismo, sono religiose e decorative. Non sono né firmate né datate; e perciò hanno dato origine a molteplici controversie. Ora non gli vengono più contestati: La Deposizione (Escuriale), il trittico di Miraflores (Museo di Berlino), il trittico di S. Giovanni (ivi), i Sacramenti (Museo di Anversa) e il magnifico Giudizio Universale (Beaune). Inoltre alcuni quadri di più modeste dimensioni: la Madonna detta dei Medici (Museo Städel, Francoforte), le repliche di S. Luca che dipinge la Madonna della Pinacoteca di Monaco, dell'Ermitage di Leningrado, del Museo di Boston (Stati Uniti) e i due capolavori La Pietà del Museo di Bruxelles, con le sue varianti, e il trittico dei Brabant Braque al Louvre. Gli vengono attribuiti il ritratto di Carlo il Temerario di Berlino, quello di Lionello d'Este o di Meliaduse d'Este al Museo di New York, il ritratto di Philippe de Croy al Museo di Anversa e finalmente il ritratto dell'Uomo con freccia del Museo di Bruxelles e quello di N. Froidmont. E chi vuole separarlo dalla "scuola di Tournai" per farne un immediato seguace fiammingo di G. van Eyck, tende ad attribuire al suo primo periodo i dipinti già raggruppati sotto il nome del "maestro di Flémalle" (Francoforte, Museo Städel).
Bibl.: P. Lafond, Van der W., Bruxelles 1912; J. Destrée, R. de la Pasture (Van der W.), ivi 1930, voll. 2; E. Renders, La solution du problème Van der W.-Flémalle-Campin, Bruges 1931; M. J. Friedländer, Flémalle-Meister-Dämmerung, in Pantheon, 1931, pp. 353-55; id., Altniederländische Malerei, II, Berlino 1924.