Romanziere francese (Acy-en-Multien, Oise, 1907 - Meillonas, Ain, 1965). Tra i fondatori a Reims del gruppo dei Simplistes, primo nucleo del Grand jeu animato da R. Daumal, si avvicinò poi ai surrealisti, quindi si legò al partito comunista, con cui ruppe nel 1956. Originale rievocazione della Resistenza, cui aveva preso parte, è il suo primo romanzo, Drôle de jeu (1945; trad. it. 1949), cui seguirono il notevole Les mauvais coups (1948; trad. it. 1960), Bon pied, bon oeil (1950), Beau masque (1954), 325.000 francs (1955; trad. it. 1958), opere nate all'insegna di un difficile connubio tra impegno politico ed esaltazione dell'individuo. Più netta la scelta negli ultimi romanzi (La loi, 1957, trad. it. 1958; La fête, 1960; La truite, 1964), prossimi ai valori di quel libertinismo cui V. dedicò anche scritti saggistici (Esquisse pour un portrait du vrai libertin, 1946; Laclos par lui-même, 1953; Éloge du cardinal de Bernis, 1956). Postumi sono gli Écrits intimes (1968).