PEYREFITTE, Roger
Scrittore francese, nato a Castres (Tarn) il 17 agosto 1907. Diplomatosi all'Ecole des sciences politiques, entrò (1931) in diplomazia e fu (1933-38) segretario d'ambasciata ad Atene. Dimesso (1940), aderì successivamente al governo di Vichy, e (1943) eseguì una missione a Parigi. Revocato alla fine della guerra, da allora si dedica esclusivamente alla letteratura e al giornalismo.
La migliore opera di P. resta la prima, Les amitiés particulières (1944; trad. ital., Torino 1947), un romanzo di gusto gidiano che narra con delicatezza e precisa sobrietà di stile la vicenda psicologicamente morbosa di due compagni di collegio appena adolescenti. Seguono Mademoiselle de Murville (1946), il dramma Le prince des Neiges (1947), L'oracle (1948; trad. ital., Roma 1957), Les amours singulières (1949; trad. ital. Eccentrici amori, Roma 1958), La mort d'une mère (1950; trad. ital., Torino 1956), Jeunes proies (1956). Nel temperamento immoralistico del P. si accentuano insieme il compiacimento dell'anormalità ed il tono scandalistico ed accusatorio del giornalista; Les ambassades (1951; trad. it., Roma 1953), e La fin des ambassades (1953; trad. it., Roma 1954) intendono colpire la corruzione degli ambienti diplomatici e politici. In Les clés de Saint-Pierre (1955) e in Les Chevaliers de Malte (1957) l'acceso anticlericalismo dello scrittore prende di mira il Vaticano. I ricordi Du Vésuve à l'Etna (1951) e il romanzo L'exilé de Capri (1958; trad. ital., Roma 1959) hanno come argomento la mondanità viziosa in stazioni climatiche italiane.
Bibl.: G. Du Genêt, Les enfants et les dieux, in Confluences, IV (1944), fasc. 32; H. Hell, Les amitiés particulières, in Fontaine, fasc. 44 (1945); C. Garnier, R. P., L'homme et son personnage, Parigi 1955; D. Bourdet, R. P. pris sur le vif, ivi 1957.