RODRÍGUEZ de la CÁMARA (detto anche del Padrón), Juan
Scrittore spagnolo, nato forse al Padrón, donde il nome: fiorito nella prima metà del sec. XV. Probabilmente fu paggio del re Juan II, e fu al servizio del cardinale Cervantes; pare anche che dimorasse qualche tempo in Italia e avesse rapporti d'amicizia con il futuro Pio II. Tutta la sua vita è del resto circondata, da un velo leggendario, al quale ha contribuito lo stesso scrittore con le allegorie della sua opera. Infatti la sua storia fu presto assimilata a quella di Macias (v.) e all'altra, posteriore, del portoghese B. Ribeiro (v.), passando alla tradizione letteraria come il poeta che ha sacrificato l'anima a un amore regale, inaccessibile e ingrato.
La prosa del suo romanzo El siervo libre de amor (composto probabilmente intorno al 1448) ha contribuito alla mistificazione biografica. L'opera è distinta in due parti: la prima, personale e sentimentale, a guisa di intima confessione e perciò tutta intessuta di riferimenti autobiografici, ma sempre allo stato allusivo e dissimulato dalla finzione letteraria; l'altra, invece, è un vero e proprio racconto amoroso-cavalleresco, che svolge l'avventura passionale e malinconica di Ardanliere e Liesa, cioè la Estoria de los dos amadores, sviluppando un genere narrativo che avrà particolare fortuna e che a lui derivava in parte dalla tradizione dell'Amadís. Alcune sue liriche, oltre a quelle inserite nella prosa del romanzo, figurano anche nel Cancionero de Baena e in altre raccolte contemporanee; egli pare anche il rifacitore, più che autore, dei romances del Conde Arnaldos, della Infantina e della Rosa florida. È probabile la sua paternità per il Bursario, traduzione parziale delle Eroidi ovidiane; ma è certamente suo il Triunfo de las donas, rivendicazione del sesso debole in risposta alle denigrazioni del Corbaccio boccaccesco, e la Cadira del honor (oppure Tratado de la fidalguía), un'apologia della nobiltà e una precettistica del perfetto cavaliere.
Ediz.: Obzas, ed. di A. Paz y Mélia, Madrid 1884, voll. 2 (Soc. de bibl. esp.); Lieder des J. R. del P., ed. H. A. Rennert, in Zeitschr. f. rom. Pilologie, XVII (1893), pp. 544-558
Bibl.: P. J. Pidal, Vida del Trovador J. R. del P., in Estudios históricos y lit., II, Madrid 1890, pp. 7-37; B. Sanvisenti, I primi influssi di Dante, del Petrarca e del Boccaccio sulla lett. spagnola, Milano 1902, p. 328 segg.; P. Atanasio López, La literatura crítico-histórica y el trovador, J. R. del P., Santiago 1918.