RODOPE (o Rodopi; A. T., 75-76, 81, 82-83)
È il nome con cui si designa nella regione balcanica il plesso montuoso delimitato all'ingrosso dal bacino della Marizza, dell'Egeo settentrionale, dal corso del Mesta e dal gruppo del Rila, che lo salda all'arco dei Balcani (alla forma Rodope, classica, l'uso preferisce il plurale). Tale massa continua la zolla di terreni antichi che si distende dal medio Danubio alle Cicladi e che risulta in sostanza di scisti cristallini, gneiss e micascisti, attraversati da masse granitiche e ricoperti perifericamente da formazioni più giovani, con più o meno largo sviluppo di materiali eruttivi antichi e recenti. È probabile che l'emersione di queste zolle abbia avuto luogo durante l'orogenesi ercinica, dopo la quale tutta la regione rodopica è stata soggetta a più cicli erosivi, in rapporto con alterne fasi di sollevamento e di quiescenza; quest'alternanza spiega il succedersi di varie superficie di erosione, le più elevate delle quali caratterizzate da singolare concordanza di livelli. Di qui la mancanza o la scarsezza di cime molto nettamente emergenti e i profondi intagli operati nei successivi ringiovanimenti, che dànno al gruppo carattere aspro, specie nella sua estremità occidentale. In questa, che è compresa fra i corsi del Mesta e del Veča, sono le altezze maggiori (Sjutke m. 2188, Karlăk m. 2082), già relativamente depresse in confronto a quelle dei vicini gruppi del Pirin e del Rila. Verso E., alle valli incassate e tortuose che incidono il massiccio, si alternano più o meno ampî bacini montani, mentre le cime vanno deprimendosi rapidamente fino a scendere sotto i 600 metri, presso la Marizza. Di più, oltre il Veča le digitazioni del sistema si dispongono non già in senso meridiano, ma parallele al corso dell'Arda; su quelle che lo isolano dal prossimo Egeo, in corrispondenza al prevalere dei graniti, le altezze tornano a superare i 1500 e localmente i 2000 m. (Kušlar m. 2177). I Rodopi formano, per il loro scarso frazionamento orografico, i lunghi e stretti intagli erosivi, la limitata estensione delle zone pianeggianti e il rivestimento boschivo (ancora qua e là poco intaccato), una zona di netto isolamento, che ha contribuito a conservare forme culturali primitive o comunque assai arretrate. Il popolamento è scarso (per larghi lembi la densità non tocca i 20 abitanti per kmq.), l'economia ancora essenzialmente agricolo-pastorale: notevole anche la posizione dei centri abitati maggiori, quasi tutti periferici (allo sbocco delle valli più importanti), mentre verso E. vi è un certo sviluppo di popolazione sparsa (bacino dell'Arda): La maggior parte del sistema appartiene alla Bulgaria; la Grecia occupa il versante volto all'Egeo.