RODONEE (fr. Rosaces; ted. Rosenkurven)
Il matematico G. Grandi (1671-1742), propostosi di definire geometricamente, nel piano e sulla sfera, un tipo di curve che avessero la forma di fiori a più petali, pervenne a due famiglie di curve che godono di eleganti proprietà; e chiamò rodonee le curve così ottenute nel piano, clelie (v.) quelle sulla sfera. Le rodonee sono definite da un'equazione polare della forma
dove R è una data lunghezza, μ un qualsiasi rapporto prefissato, che si può sempre supporre positivo. Esse ammettono la seguente definizione cinematica: dati nel piano due segmenti uguali OA, AM, s'immagini che OA ruoti uniformemente, con una data velocità angolare, intorno a O e che, nello stesso tempo, AM ruoti uniformemente, con un'altra velocità qualsiasi, intorno ad A; la traiettoria di M è una rodonea.
Se il rapporto μ è razionale e uguale a m/n, dove m ed n sono due interi positivi, che si possono sempre supporre primi fra loro, la rodonea è una curva algebrica, il cui ordine è m + n, quando i due interi sono entrambi dispari, ed è invece 2 (m + n), quando uno di essi è pari.
Bibl.: G. Grandi, Flores geometrici ex rhodonearum et cleliarum descriptione resultantes, Firenze 1728; G. Loria, Curve piane algebriche e trascendenti, I, Milano 1931.