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RODENTICIDI

di Attilio del Re - Paolo Fontana - Enciclopedia Italiana - IV Appendice (1981)
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RODENTICIDI

Attilio del Re
Paolo Fontana

Neologismo ricalcato sull'inglese; indica i prodotti chimici usati per distruggere i roditori.

La lotta contro i roditori si fa di regola con esche avvelenate da sostanze fortemente e non specificamente tossiche. Un'esca solida tipica è formata da farina o scarti di cereali o mais con l'aggiunta di un attrattivo quale formaggio fermentato. Come veleno si fa uso di arsenito sodico, fosfuro di zinco o solfato di tallio come veleni inorganici; tra i prodotti organici si usano: antu (α-naftiltiourea, C10H7 • NHCSNH2), specifica per il ratto, ma pericolosa per le impurezze carcinogene (naftilammine) che può contenere; crimidine (2-cloro-4-dimetilammino-6-metilpirimidina), potente veleno per i mammiferi in genere, ad azione rapida e immediata detossificazione per cui i roditori morti non rappresentano un pericolo per i predatori; norbormide, veleno selettivo per tutti i membri del genere Rattus,

tossico non letale per altri roditori e privo di effetto o poco tossico per ogni altro animale saggiato. Le esche preparate con i prodotti precedenti provocano morte o sintomi di avvelenamento in breve tempo così che i roditori sono in grado di stabilire una relazione causale tra l'ingestione dell'esca e i sintomi manifestati da uno di loro, evitando in seguito le altre esche dello stesso tipo.

Contro topi campagnoli e arvicole si usavano insetticidi organici clorurati ad azione secondaria (Endrin, Dieldrin e Toxaphene), irrorando il coltivo dopo la raccolta dei prodotti, di regola nel periodo autunno - invernale.

Per evitare la caratteristica diffidenza dei roditori verso le esche tossiche, sono stati introdotti gli anticoagulanti derivati dalla cumarina. Il primo e più noto prodotto è il warfarin, descritto come anticoagulante nel 1944. Tali prodotti non dànno sensazioni di dolore e

provocano solo dopo qualche giorno di consumo continuato morti apparentemente naturali per emorragie interne, che i roditori non sanno collegare all'ingestione dell'esca. Dopo il warfarin sono stati

introdotti i simili coumachlor e coumatetralyl. Più recente l'introduzione del chlorophacinone (1961), derivato indandionico anziché cumarinico, che all'azione anticoagulante unisce un disaccoppiamento

della fosforilazione dall'ossidazione respiratoria: gli animali intossicati si sentono apparentemente soffocare e cercano luoghi aperti per morire.

I cumarinici e il chlorophacinone, oltre che in esche, sono efficaci anche in trattamenti superficiali con irrorazioni o impolverazioni.

È stato proposto l'uso di r. sterilizzanti; come tali si possono usare ormoni sessuali, del tipo di quelli impiegati come contraccettivi; così il mestranolo, componente estrogeno di contraccettivi per via orale, se ingerito da ratti gravide viene trasmesso attraverso il latte alla prole che risulta permanentemente sterilizzata.

Bibl.: In mancanza di testi specifici, è fondamentale la rassegna: L. Santini, Recenti acquisizioni e prospettive per la lotta contro i roditori, II° Simposio sulla difesa antiparassitaria nelle industrie alimentari e sulla protezione degli alimenti, Piacenza 28-30 sett. 1977.

Vedi anche
warfarin Composto chimico formula derivato dalla curarina. Cristalli incolori, inodori, insapori, insolubili in acqua, poco solubili negli alcoli, solubili in acetone e in soluzioni alcaline. È un farmaco anticoagulante di largo impiego. Agisce inibendo la sintesi della forma attiva dei fattori coagulativi ... antiparassitari Prodotti chimici (detti anche pesticidi) usati per la distruzione o la limitazione di organismi dannosi ai prodotti agricoli nelle fasi di produzione e di conservazione. Alcuni antiparassitari (acaricidi, antimuffa, molluschicidi, rodenticidi), oltre che per uso agricolo, trovano impiego anche per uso ... pesticida Composto chimico usato quale mezzo di lotta contro animali dannosi (insetti, acari, nematodi, roditori ecc.) e contro infezioni fungine o piante infestanti. I pesticida sono classificati tenendo conto del loro impiego (insetticidi, erbicidi, fungicidi, anticrittogamici, acaricidi ecc.) o della loro struttura ... gestazione Periodo in cui, negli animali vivipari e ovovivipari, l’embrione si sviluppa nel corpo della madre. ● Nei Mammiferi, nei quali è tipica la gravidanza, lo sviluppo avviene nell’utero. In altri Vertebrati, può funzionare da camera incubatrice l’ultima porzione dell’ovidotto (come nei Selaci vivipari, ...
Tag
  • ANTICOAGULANTE
  • OSSIDAZIONE
  • INSETTICIDI
  • ESTROGENO
  • MAMMIFERI
Altri risultati per RODENTICIDI
  • rodenticidi
    Enciclopedia on line
    Sostanze chimiche inorganiche (anidride arseniosa, arseniato e arsenito di sodio, fosfuro di zinco ecc.) e organiche, sintetiche (derivati della cumarina, dell’idrindone ecc.) o naturali (stricnina, scilla rossa, dicumarina), usate come disinfestanti contro i roditori, in esche avvelenate (confezionate ...
Vocabolario
rodenticida
rodenticida agg. e s. m. [comp. di rodente, part. pres. di rodere (cfr. il nome lat. scient., Rodentia, dell’ordine roditori) e -cida] (pl. m. -i). – Nome generico di sostanze chimiche inorganiche (anidride arseniosa, arseniato e arsenito...
idrindóne
idrindone idrindóne s. m. [comp. di idro- e indone]. – Composto organico, chetone derivato dall’idrindene, usato nella preparazione di rodenticidi.
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