SCOTELLARO, Rocco
Scrittore, nato a Tricarico (Matera) il 19 aprile 1923, morto a Portici (Napoli) il 16 dicembre 1953. Di umile origine, fece studî regolari, giungendo fin quasi alla laurea; socialista, dopo la Liberazione fu eletto sindaco di Tricarico.
Da una viva sensibilità per i problemi sociali della sua terra, e del Mezzogiorno in genere, trasse motivi sia per alcuni saggi sui Contadini del Sud (post., Bari 1954), sia per un romanzo autobiografico, rimasto allo stato di frammento (L'uva puttanella, ivi 1955), e per una serie di poesie (È fatto giorno. Milano 1954), in cui, movendo dai modi elegiaci dell'ermetismo (specie da quello di ispirazione "meridionale": Sinisgalli, Gatto, Quasimodo), egli tende ad un tono epico-popolaresco, con cadenze da "lamento" contadino; con risultati che, se rimangono ancora lontani dall'ideale gramsciano di una letteratura nazionale-popolare, verso il quale si era venuto sempre più orientando, e sono frequenti di dissonanze, tuttavia rivelano una vena genuinamente lirica.
Bibl.: M. Rossi-Doria, prefaz. a Contadini del Sud, cit.; M. Alicata, in Il contemporaneo, 4 sett. 1954; G. De Robertis, in Tempo (Milano), 28 ott. 1954; C. Levi, prefaz. a L'uva puttanella, cit.; G. Pampaloni, in L'Espresso, 8 aprile 1956; C. Muscetta, Realismo e controrealismo, Milano 1958, pp. 33-62. Cfr. anche l'ampia bibl. ragionata di V. Fiore, in Cultura moderna (Bari), nn. 23, 24, 25, dic. 1955, febbr. e aprile 1956.