roccia (rocca)
Il termine al singolare indica di solito l'insieme di massi, di rocce, che formano una " rupe ", una " parete montuosa ", il " fianco ", la " costa " di un monte, un " balzo scosceso e roccioso ". Si riferisce costantemente alle balze e agli argini che suddividono i cerchi e le bolge dell'Inferno, o alle pareti che circondano i gironi del Purgatorio. Nei vari casi, secondo i diversi paesaggi dell'oltretomba, la r. è più o meno ripida, accidentata; nell'VIII cerchio dell'Inferno è sorpassata dai ponticelli che mettono in comunicazione le varie bolge, nel Purgatorio è interrotta dalle scale che salgono al girone superiore.
Si noti la frequenza con cui gli antichi commentatori (in italiano e in latino) chiosano la parola con " ripa ", aggiungendo poi spesso la spiegazione che si tratta di una ripa ‛ circolare ' (per es. Benvenuto e Serravalle, a If VII 6 e XVIII 16). L'identità fra r. e ‛ ripa ' è confermata dal confronto fra If XII 8 e XVI 103, dove i termini sono accompagnati dallo stesso aggettivo: discoscesa.
Per ragioni di rima, D. usa rocca invece di r. in If XVII 134 (la stagliata rocca, la ripida " parete rocciosa ", l'alto burrato di XVI 114, che segna il passaggio dal settimo all'ottavo cerchio): del resto il Buti può leggere rocche a Pd VI 51, chiosando: " luogo alto che per sua altezza è siguro dai nimici "; e i due termini sono accomunati dal Landino In Pg XII 97 (" roccia, idest el monte, el quale gl'antichi nostri chiamarono ‛ roccia e rôcca ', sì come e' Latini gli chiamavano ‛ arces ' ").
Dal punto di vista semantico le occorrenze non offrono in genere difficoltà; a If VII 6 [Pluto] non ci torrà lo scender questa roccia, il Boccaccio annota: " questo balzo " (si tratta del balzo roccioso dal terzo al quarto cerchio); in XII 8 la roccia discoscesa è " la costa del monte " (Mattalia), la rotta lacca (v. 11), la roccia... / cascata (v. 36) che qui e altrove... fece riverso (" franò ", v. 44) quando Cristo discese nel Limbo dopo la morte. Essa, " dove prima era una parete a picco, lascia un declivio sassoso che potrebbe... dare modo di discendere a chi fosse alla sommità " (Steiner); dunque corrisponde alla ruina, / che giace in costa e nel fondo soperchia di If XXIII 137-138. In XVIII 16 la r. da imo della quale scogli / movien che ricidien li argini e' fossi è la ripa dura del v. 8, la " balza ond'eran stati calati da Gerione " (Lombardi; e cfr. XVII 134), la più ripida e liscia fra tutte le r. dell'Inferno.
Unico luogo in cui r. e ‛ ripa ' non sono del tutto sinonimi è probabilmente If XXIII 44 giù dal collo de la ripa dura / supin si diede a la pendente roccia / che l'un de' lati a l'altra bolgia tura; infatti ripa è l'" argine " che suddivide una bolgia dall'altra, mentre r. è il " pendio della parete di pietra, che chiude il lato esterno della 6ª bolgia " (Chimenz).
Le occorrenze del Purgatorio indicano, tutte, le pareti rocciose che suddividono i gironi, e che sono interrotte dalle scale; esse sono in genere più ripide di quelle dell'Inferno (Pg III 47 la roccia sì erta / che 'ndarno vi sarien le gambe pronte); in X 52 r. corrisponde all'alta ripa che pur sale del v. 23 e alla ripa ... / che dritto di salita aveva manco del v. 30. In XII 97 e XIX 68 D. si sofferma sul fatto che la parete che limita il girone è tagliata, si fende, " s'apre per fare scala a chi vuol montare " (Landino). In XX 5 Virgilio si mosse... pur lungo la roccia, " sempre rasente alla parete ", perché il ripiano del girone era ingombrato dalle anime prone degli avari. In XXII 137 de l'alta roccia, che è " la grotta del sesto girone " (Buti), cadea... un liquor chiaro, la limpida acqua che irrora gli alberi della cornice dei golosi.
In due soli luoghi r. è al plurale: in If XXXII 3 il Cocito è detto tristo buco / sovra 'l qual pontan tutte l'altre rocce: " ad centrum terrae tendunt omnia pondere gravitatum " (Benvenuto); le r. sono le " masse rocciose " che costituiscono non solo l'Inferno ma tutta la terra: " il centro della terra è roccioso, solo così potendo reggere la pressione delle masse sovrastanti " (Mattalia). In senso morale, il Cocito è l'ultimo cerchio, che comprende i peccati più gravi, e quindi su di esso ‛ gravitano ' i peccati degli altri gironi: " ogne peccado si è punido in quella regione; e perzò dixe rocie, zoè: ‛ peccadi ' " (Lana).
In Pd VI 51 l'alpestre rocce dalle quali ‛ labe ' (" scorre ") il Po sono le Alpi occidentali, o più esattamente le Cozie, perché in quel punto la catena delle Alpi, vista dal versante italiano, è più ripida e impervia che in tutto l'arco della sua estensione, e può essere considerata un susseguirsi di " aspre pareti " con andamento circolare.
V. anche RIPA; rocca.