ROCCAFORTE del Greco (A. T., 27-28-29)
Paese della provincia di Reggio di Calabria, nell'alto bacino della fiumara Amendolea (Halex dell'età classica), sulle pendici meridionali dell'Aspromonte, a 938 m. s. m. Roccaforte fu prima, con Roghudi, Africo, Condofuri un casale di Bova, poi dipese feudalmente, nell'età sveva e nell'angioina, dal castello di Amendolea, col quale passò nel sec. XIII alla casa dei Ruffo; localmente il nome è Vunì (cfr. greco classico βουνός "monte"), accennante alla posizione, pittorescamente elevata e di difficile accesso; il nome italiano risale, per lo meno nella forma La Rocca, già al sec. XVI. Gli abitanti del comune, il cui territorio è di 50,89 kmq., erano nel 1871, 1217; nel 1901, 1392; nel 1921, 2025; nel 1931, 1914, dei quali 1147 accentrati a Roccaforte e a Ghorio. La popolazione parla, come quelle di Bova, Condofuri, Roghudi e altri pochi centri minori, un dialetto greco; ma controverse sono le opinioni sull'origine di tali popolazioni e della loro parlata. Generale è ormai il bilinguismo (dialetto greco e dialetto reggino del tipo aspromontano meridionale) e scarsi sono i resti della tradizione poetica popolare, un tempo assai fiorente. L'occupazione principale è la pastorizia. La viabilità per ora è mulattiera, e sono in progetto strade rotabili che avvicineranno i due centri a Bova Superiore e alla stazione di Condofuri, attualmente distante sei ore di mulattiera lungo l'Amendolea.
Bibl.: G. Morosi, L'elemento greco nei dialetti dell'Italia meridionale, I: Provincia di Reggio, in Arch. glott. ital., XII, p. 76 segg.; G. Rohlfs, Scavi linguistici nella Magna Grecia, Halle e Roma 1934; C. Battisti, Nuove osservazioni sulla grecità nella provincia di Reggio Calabria, in Italia dialettale, VI, p. 57 segg.; G. Alessi, Il sostrato latino nel lessico e nella toponomastica della Calabria Meridionale, in Italia dialettale, X (1914).