FONTANA, Roberto
Nacque a Milano il 10 apr. 1844. Abbandonati gli studi classici, s'iscrisse all'Accademia di belle arti di Brera, dove frequentò i corsi di incisione di A. Bramati e i corsi di pittura di G. Bertini e di C. Notaris. Esordì nel filone della tradizione del romanticismo storico presentando l'opera Geltrude confusa scorge la lettera in mano al principe suo padre, tratta da I promessi sposi, alla XXV Esposizione della Società promotrice di belle arti di Torino del 1866 (catal., p. 14) - Si rivolse presto tuttavia anche a soggetti di genere: all'Esposizione di belle arti di Brera del 1872 (catal., p. 53) presentò il quadro Ispezione alla persona della fidanzata. costume russo, che gli valse l'apprezzamento di C. Boito (1877) e una notevole popolarità attraverso numerose riproduzioni oleografiche.
Fu grazie alla produzione di quadri di genere che il F., autore di soggetti storici, piccoli paesaggi e ritratti, conquistò il favore del pubblico del suo tempo. La rappresentazione di situazioni e affetti della vita quotidiana e familiare, resi con una certa compiacenza illustrativa e connotati da un'intonazione intimistica e accentuatamente sentimentale che risente della pittura di T. Cremona, caratterizza la produzione del F., la cui popolarità fu in larga parte dovuta alla sua rispondenza alla concezione borghese dell'arte del secondo Ottocento. Fu influenzato dall'ambiente della scapigliatura milanese e in particolare dal Cremona, del quale riprese il luminismo sfumato ma non la tecnica impulsiva, a colpi di pennello, servendosi piuttosto della tecnica a colori "impastati" in uso presso alcuni seguaci del pittore. Ebbe anche una produzione, meno nota, di incisioni all'acquaforte: tra queste sono ricordate Ritratto di donna, Ritratto d'uomo, Donna che legge (Comanducci, 1971).
Fu presente alle maggiori rassegne d'arte nazionali e internazionali, ottenendo numerosi riconoscimenti: sempre con l'Ispezione alla persona della fidanzata e con il dipinto di ispirazione storica Roberto il diavolo nel chiostro di S. Rosalia nel 1873 partecipò all'Esposizione universale di Vienna (catal., p. 194), dove ottenne una medaglia; nel 1876 prese parte all'Esposizione internazionale di Filadelfia insieme alla Famiglia artistica di Milano, conseguendo una medaglia d'oro. Nello stesso 1876, all'Esposizione dell'Accademia di Brera, presentò Esopo racconta le sue favole alle ancelle di Xanto (Milano, Galleria d'arte moderna), ottenendo il premio Principe Umberto e un consenso unanime, ratificato dal giudizio favorevole di C. Boito (1877). Il quadro, da un particolare del quale nacque il dipinto Testa di ancella (Magugliani, 1960, tav. 49), nel 1877 fu presentato alla Promotrice di belle arti di Napoli - dove fu esposto insieme alle opere Guarda! e Colomba insidiata nel proprio nido (catal., pp. 32, 41, 47) - e nel 1878 fu riproposto, accanto a Mater amabilis, all'Esposizione universale di Parigi (catal., p. 317), ottenendo una menzione onorevole.
Sempre nel 1878 il F. partecipò con tre quadri alla XXVII Esposizione della Società di belle arti di Torino (catal., pp. 21 s.); nello stesso anno espose a Brera un ritratto commissionato da Rosa Boari, forse identificabile con il Ritratto della signora Boari e pendant ideale del Ritratto del musicista Angelo Boari (entrambi i quadri, insieme ad altri nove dipinti del F., sono conservati alla Galleria d'arte moderna di Milano).
Dopo il 1.878 il F. si trasferì per qualche tempo a Firenze, dove si dedicò alla pittura di scene della campagna toscana (Marini, 1974) e di quadri storici di ambientazione fiorentina, come L'arresto di Baccio Valori e Filippo Strozzi, probabilmente sotto l'influenza di S. Ussi (Thieme - Becker). Conclusa la breve parentesi fiorentina, il F. rientrò a Milano, dove, ad eccezione di un breve soggiorno a Venezia nel 1887, risiedette stabilmente.
Intensa fu la sua attività espositiva negli ultimi due decenni dell'Ottocento; prese parte spesso alle mostre dell'Accademia di Brera ma anche a diverse rassegne di carattere nazionale ed europeo, esponendo dipinti che sono per lo più noti solo attraverso i cataloghi delle mostre.
Nel 1881 presentò i già noti Mater amabilis ed Esopo (catal., p. 110) all'Esposizione nazionale di belle arti di Milano, prendendo parte contemporaneamente alla mostra umoristica dal titolo "Indisposizione di belle arti", organizzata dalla Famiglia artistica milanese parallelamente alla Esposizione nazionale, dove presentò, con lo pseudonimo di Antonio Tanfo, una parodia del Cromwell di H. Delaroche. Nel 1883 partecipò all'Esposizione di belle arti di Roma con Il ritorno dal mercato e L'ultimo a comparir fu gamba storta (catal., pp. 65, 81), quadro di genere storico-scherzoso, che fu esposto a Brera l'anno seguente insieme con altre due opere (catal., pp. 15, 129). Nel 1884 il F. partecipò all'Esposizione di belle arti di Torino (catal., p. 34). L'anno seguente espose a Brera quattro dipinti (catal., p. 23), tra cui il Déjeuner de bebé, che fu riproposto nell'87 all'Esposizione nazionale artistica di Venezia (catal., p. 22) e nell'89 all'Esposizione universale di Parigi (catal., p. 95). L'anno prima (1888) aveva preso parte all'Esposizione internazionale di Monaco con Ritorno dal mercato (catal., p. 43).
Partecipò inoltre a Milano a varie esposizioni della Società di belle arti (1886, 1895, 1904), alle prime due edizioni della Triennale di Brera (1891, 1894), all'Esposizione straordinaria nazionale internazionale di acquerelli di Milano (1893). Nel 1898 all'Esposizione nazionale di belle arti di Torino presentò l'opera Nuvolette (catal., p. 66), ispirata ad un passo del Paradiso perduto di J. Milton. Nel 1900 fu presente con il celeberrimo Esopo alla Mostra della pittura lombarda del sec. XIX che si tenne a Milano (catal., p. 101).
Il F. morì a Milano il 25 nov. 1907.
Fonti e Bibl.: L'Esposizione a Napoli, in L'Illustrazione ital., 22 apr. 1877, p. 250; C. Abbatecola, Guida e critica della Grande Esposizione nazionale di belle arti di Napoli del 1877, Napoli 1877, p. 234; C. Boito, Scultura e pittura d'oggi, Torino 1877, pp. 64, 279, 364; L'Esposizione annua di belle arti a Torino, in L'Illustrazione ital., 16 giugno 1878, p. 391; Belle arti, ibid., 25 nov. 1883, p. 346; Illustrierter Katalog der III Internationalen Kunstausstellung, München 1888, p. 43; Exposition universelle de 1889, Catalogue illustré des beaux arts 1789-1889, Paris 1889, p. 95; Tranquillo Cremona e gli artisti lombardi del suo tempo (catal.), Pavia 1938, pp. 50 s.; S. Pagani, La pittura lombarda della scapigliatura, Milano 1955, pp. 303 s.; L. Magugliani, Arte nota e men nota, Milano 1960, pp. 99 s.; E. Piceni - M. Monteverdi, Pittura lombarda dell'Ottocento, Milano 1969, p. 66; C. Bonatti, in Storia della pittura ital. dell'Ottocento, a cura di M. Monteverdi, Milano 1975, 11, p. 65, III, pp. 85, 229; Indisposizione di belle arti. Una stagione della scapigliatura artistica milanese, Roma 1988, pp. n.n.; U. Thieme - F. Becker, Künstlerlexikon, XII, pp. 186 s.; A.M. Comanducci, Diz. illustrato dei pittori, disegnatoti e incisori ital. moderni, II, Milano 1971, pp. 244 ss.; G.L. Marini, in Diz. encicl. Bolaffi dei pittori e degli incisori italiani, V, Torino 1974, p. 42.