Faènza ⟨-za⟩, Roberto. - Regista e sceneggiatore cinematografico italiano (n. Torino 1943). Dopo aver esordito dietro la macchina da presa con Escalation (1968), atto d'accusa contro il capitalismo, ha realizzato H2S (1968), favola fantascientifica contro il potere della tecnologia, e quindi Forza Italia (1977), Si salvi chi vuole (1980) e Copkiller (L'assassino dei poliziotti) (1983). Una particolare accuratezza nelle ricostruzioni d'epoca e un'impronta fortemente letteraria sono gli elementi centrali di Mio caro dottor Gräsler (1990), Jona che visse nella balena (1993), Sostiene Pereira (1995), Marianna Ucrìa (1997) e L'amante perduto (1999), tratti rispettivamente dai romanzi di A. Schnitzler, J. Oberskij, A. Tabucchi, D. Maraini e A. B. Yehoshua. Tra i suoi lavori successivi: Prendimi l'anima (2003), in cui ha raccontato la relazione tra S. Spielrein e lo psichiatra C. G. Jung, partendo dal diario della prima e dal carteggio fra i due; Alla luce del sole (2005), che racconta l'omicidio di don Giuseppe Puglisi, ucciso dalla mafia (2005, David di Donatello); I giorni dell'abbandono (2005), tratto dall'omonimo romanzo di E. Ferrante; I vicerè (2007), trasposizione cinematografica del grande romanzo storico di F. De Roberto; Il caso dell'infedele Klara (2009); girati nel 2011, il documentario Silvio forever, la pellicola Someday this pain will be useful to you e il film per la TV Il delitto di via Poma. Nel 2012 è tornato alla regia cinematografica con la pellicola Un giorno questo dolore ti sarà utile, cui hanno fatto seguito Anita B. (2014), La Verità sta in cielo (2016) e Hill of vision (2021). Nel 2017 il regista è stato insignito del Nastro d'argento alla carriera.