ROBERTO di Melun
Nacque in Inghilterra verso il 1100; venuto in Francia per gli studî a Parigi, fu discepolo di Ugo di San Vittore e forse anche di Abelardo, poi aprì scuola egli stesso ed ebbe fra i suoi uditori Giovanni di Salisbury, Giovanni di Cornovaglia e Tommaso Becket. Trasferì poi la scuola a Melun e da questo luogo fu denominato. Tornato verso il 1160 in Inghilterra, divenne vescovo di Hereford nel 1163 e morì il 28 febbraio 1168. Come filosofo seguì la tendenza realista, come teologo evitò le ardite esposizioni dei più recenti e, come c'informa Giovanni di Cornovaglia, si oppose alla dottrina sull'Incarnazione e ad altri concetti di Pietro Lombardo. Sebbene la sua autorità fosse rilevante, non sembra si sia impegnato nelle lotte erudite del suo tempo, giacché lo si trova nominato solo di rado. Anche i suoi scritti non ebbero molta diffusione, non sono ricordati nei cataloghi delle antiche biblioteche e sono rimasti sinora inediti. La sua opera più importante è una Summa Sententiarum in due libri. Si hanno poi le Quaestiones de epistulis Pauli, che hanno per tema specialmente la lettera ai Romani, e le Quaestiones de divina pagina, cioè 72 questioni di diverso genere sulla Bibbia, di carattere prevalentemente morale.
Bibl.: M. Manitius, Geschichte der lateinischen Literatur Mittelalters, III, Monaco 1931, p. 149.