Storico e pubblicista (Londra 1879 - isola di Skye, Ebridi, 1951). Grazie al suo lungo soggiorno a Vienna, quale corrispondente del Times e dello Spectator, approfondì lo studio dei problemi nazionali della monarchia degli Asburgo, e in particolare dei Balcani. Nel corso della prima guerra mondiale si schierò decisamente per la dissoluzione dell'Impero austro-ungarico e l'indipendenza dei Cecoslovacchi, dei Romeni e degli Iugoslavi. In ordine alla questione adriatica tra Italiani e Iugoslavi, insieme a W. Steed e a A. Evans, dapprima si adoperò per una soluzione di compromesso, partecipando nell'aprile del 1918 al Congresso di Roma delle nazionalità asburgiche, ma assunse poi un atteggiamento decisamente filoiugoslavo. Dal 1922 al 1945 insegnò storia dell'Europa centrale all'università di Londra e dal 1945 al 1949 "studî cecoslovacchi" a Oxford. Opere principali: The southern slav question and the Habsburg monarchy (1911); The Balkans, Italy and the Adriatic (1915); Germans, Slavs and Magyars (1916); The rise of nationality in the Balkans (1917); Serajevo (1926); Disraeli, Gladstone and the eastern question (1935); History of Czechs and Slovaks (1943).