Scrittore svizzero tedesco (Biel 1878 - Herisau 1956). Già a 14 anni apprendista in una banca, lavorò come impiegato a Basilea, Stoccarda e Zurigo. Passato a Berlino, compì senza successo alcuni tentativi teatrali. Tornato in Svizzera, trascorse alcuni anni sereni e produttivi, favorito da un buon successo di pubblico per quanto veniva pubblicando. Presto, però, trascurato, subì disturbi fisici e psichici che lo portarono all'internamento in una clinica psichiatrica, dove trascorse gli ultimi 28 anni della sua vita. Solitario e scontroso, portato dall'osservazione realistica a risalire alla trasfigurazione surrealistica, sempre sconcertante e propenso a una dolorosa ironia, scrisse in rapida successione tre romanzi a sfondo autobiografico, Die Geschwister Tanner (1907), Der Gehülfe (1908), Jakob von Gunten (1909), romanzo quest'ultimo in cui Kafka ravvisò elementi precursori della sua stessa opera. Il campo in cui W. seppe meglio esprimersi fu quello della prosa breve e impressionistica, d'incisività quasi aforismatica: sono oltre mille brani e talora frammenti, raccolti solo parzialmente da W. (Aufsätze, 1913; Geschichten, 1914; Prosastücke, 1917; Kleine Prosa, 1917; Seeland, 1919-20; Die rose, 1925), e oggetto di numerose edizioni postume (Dichtungen in Prosa, a cura di C. Seelig, 5 voll., 1953-62; ecc.). Postumo (1975) è anche il romanzo Der Räuber (scritto nel 1925).