Stack, Robert (propr. Robert Langford)
Attore cinematografico statunitense, nato a Los Angeles il 13 gennaio 1919 e morto a Beverly Hills (California) il 14 maggio 2003. Se in un primo tempo sembrava condannato a impersonare il tipico ragazzo americano, ottimista e sorridente, spesso in divisa militare, molto amato dalle donne, in seguito riuscì a dimostrare il suo talento raggiungendo la popolarità soprattutto con personaggi dalla psicologia contorta e sofferente, spesso afflitti da turbe mentali o sessuali. A guidarlo nelle due prove più complesse offerte in questa rinnovata direzione fu il regista Douglas Sirk, che lo volle negli acclamati melodrammi: Written on the wind (1956; Come le foglie al vento), per il quale S. ottenne una nomination all'Oscar come migliore attore non protagonista, e The tarnished angels (1957; Il trapezio della vita).
Proveniente da una facoltosa e nota famiglia (la nonna materna era stata una famosa cantante d'opera) a tre anni, dopo il divorzio dei genitori, seguì la madre in Europa per tornare ben presto negli Stati Uniti dove successivamente frequentò i corsi di recitazione della University of Southern California. Esordì nel cinema con il film First love (1939; Il primo bacio) di Henry Koster, in cui formò con Deanna Durbin una giovanissima coppia, assai gradita al pubblico, che fu riproposta in Nice girl? (1941; Una ragazza per bene?) di William A. Seiter. Aveva rivelato però un'inclinazione verso figure più complesse e torbide già con il secondo film, The mortal storm (1940; Bufera mortale) di Frank Borzage, dove diede vita a Otto von Rohn, un fanatico soldato nazista. Manifestò invece un notevole senso dell'umorismo nel memorabile To be or not to be (1942; Vogliamo vivere) di Ernst Lubitsch, in cui è un valoroso aviatore, amante segreto di un'attrice polacca (Carole Lombard), ricoprendo un altro ruolo di militare nel film bellico Fighter squadron (1948; Falchi in picchiata) di Raoul Walsh. Nei primi anni Cinquanta scelse di interpretare personaggi meno ottimisti, ai quali seppe prestare uno sguardo inquieto e dolente come in Bullfighter and the lady (1951; L'amante del torero) di Budd Boetticher, e nel notevole House of bamboo (1955; La casa di bambù) di Samuel Fuller, in cui è un poliziotto che deve catturare un malvivente nel Giappone postbellico. Dopo essere stato un eroe problematico e disilluso nel western Great day in the morning (1956; L'alba del gran giorno) di Jacques Tourneur, diretto da Sirk diede vita a due figure disperate, minate dalla dipendenza dall'alcol, ma anche minacciose, contrapposte al personaggio dai tratti rassicuranti interpretato da Rock Hudson, sia in Written on the wind sia in The tarnished angels, tratto da un romanzo di W. Faulkner. Dalla fine degli anni Cinquanta intraprese un'intensissima attività televisiva: dopo lo straordinario successo personale ottenuto con il personaggio del detective Eliot Ness, protagonista della serie The untouchables (1959-1963), alla fine degli anni Sessanta colse un'altra importante affermazione con un'altra serie, The name of the game (1968), per poi apparire anche in Falcon Crest (1981) e in Perry Mason (1987). Continuò comunque a lavorare per il grande schermo in film e ruoli di diverso rilievo, facendosi notare in particolare nel cast corale di due film altamente spettacolari: Paris brûle-t-il? (1966; Parigi brucia?) di René Clément, e 1941 (1979; 1941 ‒ Allarme a Hollywood) di Steven Spielberg, in una divertente parodia dei personaggi in divisa che gli avevano dato la fama.
Attivo ancora negli anni Novanta, affiancò Tom Hanks in Joe versus the volcano (1990; Joe contro il vulcano) di John Patrick Shanley, e prestò la voce al narratore dell'applaudito cartoon Hercules (1997) di Ron Clements e John Musker.