OWEN, Robert
Industriale, promotore di riforme sociali e teorico socialista inglese, nato a Newtown (Montgomeryshire) il 14 maggio 1771, ivi morto il 17 novembre 1858. Apprendista in un cotonificio all'età di 10 anni, era già a 30 direttore e comproprietario del grande opificio di New Lanark (Scozia), che divenne ben presto assai noto per le riforme e istituzioni a favore dei lavoratori attuate in esso dall'O. (riduzione delle ore di lavoro, limite d'età per l'ammissione dei fanciulli, abolizione delle multe, istituzione di scuole laiche, di casse pensioni, di spacci sociali, di sussidî ai disoccupati, ecc.). Nonostante il buon esito e il notevole interesse suscitato da queste riforme, che anticipavano di circa mezzo secolo la legislazione operaia, l'esempio non fu seguito e invano l'O. cercò di guadagnare alla sua causa varî governi. Sfiduciato dagli scarsi risultati ottenuti e impressionato dagli effetti dell'industrializzazione e della concorrenza, si volse allora all'associazione per cercare un nuovo ambiente adatto alla soluzione dei problemi sociali. Ateo, fatalista, convinto dell'irresponsabilità umana e che l'uomo è il prodotto dell'ambiente in cui vive, l'O. elaborò un sistema di socialismo associazionista in cui il lavoro, distribuito secondo le età, avrebbe dovuto esercitarsi a vantaggio di piccole comunità confederate, i cui membri, conducenti il più possibile una vita di natura a base soprattutto agricola, avrebbero partecipato secondo i bisogni alla ripartizione del prodotto.
Socialista, ma non rivoluzionario (non propugnò mai l'espropriazione violenta o legale del capitale esistente, ma solo la creazione e socializzazione dei capitali nuovi), O. voleva dare a queste sue comunità, come Ch. Fourier, un carattere assolutamente spontaneo e cercò di realizzare la costituzione di alcuni di questi microcosmi che avrebbero dovuto servire appunto di modello alla società futura e di fermento atto a farla nascere. Si recò per questo negli Stati Uniti d'America dove fondò nel 1825 la colonia di New Harmony (altre colonie furono fondate dai suoi discepoli a Orbiston in Scozia nel 1825, a Ralahine in Irlanda nel 1831 e a Queenwood nel Hampshire nel 1839); entro pochi anni l'esperimento poteva dirsi però completamente fallito e O. se ne tornò in patria, deciso tuttavia a realizzare almeno in parte il suo programma.
Sempre più largo numero di seguaci andavano frattanto acquistandosi le sue teorie tra le classi lavoratrici ed egli si trovò ben presto a capo di un imponente movimento orientato verso la riorganizzazione dell'industria su una base di autonomia cooperativa. Seguace di Ricardo nel considerare il lavora come l'unico fondamento del valore, O. era convinto infatti della sostanziale ingiustizia del profitto (oltre che della sua pericolosità, in quanto, escludendo i lavoratori da molti consumi, causa crisi di sovraproduzione) e si proponeva di giungere all'abolizione di esso, sostituendo la moneta con dei labour notes e creando un sistema di scambio dei prodotti sulla base del lavoro in essi incorporato. Anche questa esperienza (Labour Exchange Bank, 1832-34) fallì in brevissimo tempo (anche perché si era lasciata ai lavoratori stessi la stima dei loro prodotti) e fu disciolta inoltre (1834) la Grand National Consolidated Trades Union in cui si erano raggruppate (1833), con programma owenista, le maggiori trades unions e che aveva avuto un così rapido sviluppo. L'idea dell'abolizione del profitto attraverso la cooperazione sopravvisse però al crollo del sistema, e per quanto ne abbia declinato la paternità, l'O. può, come il Fourier, essere considerato un precursore del movimento cooperativistico.
O. seguitò ancora per anni a fare attiva propaganda delle sue riforme; negli ultimi tempi di vita si lasciò quasi completamente assorbire da ricerche spiritiche.
Collaborò a varî periodici e molti ne ispirò e fondò egli stesso, tra cui assai notevole il settimanale The new moral World, pubblicato negli anni 1834-41. Tra le opere ricordiamo A new view of SocietV (pubblicata anonima nel 1813-26 e poi in appendice all'autobiografia); A Book of the new moral World (7 parti, Londra 1826-44, trad. it. in Bibl. dell'Economista, serie 3ª, IX); Report to the County of Lanark (Glasgow 1821); Revolution in mind and practice (Londra 1849); Letters to the human race (ivi 1850) e Autobiography (voll. 2, ivi 1857-58). I Più importanti scritti sociali di O. sono contenuti in A new view of society and other writings, a cura di G. D. H. Cole (ivi 1927).
Bibl.: Oltre le principali storie economiche e del socialismo in specie, v. Bibliography of R. O., 2ª ed., Aberystwith 1925; J. H. Holyoake, Life and last days, Londra 1871; W. L. Sargant, R. O. and his social philosophy, ivi 1860; A. J. Booth, R. O. the founder of socialism in England, ivi 1869; R. D. Owen, Threading my way, ivi 1873; L. Jones, The life, times and labours of R. O., ivi 1889-90; E. Dolleans, R. O., Parigi 1905; F. Podmore, R. O., Londra 1906; I. McCabe, R. O., ivi 1920; G. D. H. Cole, The life of R. O., 2ª ed., ivi 1930; A. Rohl, Die Beziehungen zwischen Wirtschaft und Erziehung in Socialismus R. O., Amburgo 1930.