GAGNÉ, Robert Mills
Pedagogista statunitense, nato a North Andover (Massachusetts) il 21 agosto 1916. Ha insegnato Psicopedagogia nelle università di Yale, Berkeley e Tallahassee (Florida), e condotto numerose ricerche nelle scuole sul training educativo e sulla programmazione di discipline d'insegnamento. Ha diretto a Pittsburgh l'American Institute of Research.
G. propone una sintesi tra teorie dell'apprendimento e pratica sociale e scolastica, resa possibile da condizioni interne ed esterne al soggetto. Capacità e strategie soggettive si susseguono in ordine di complessità crescente nell'ambito e in relazione a precise esperienze; stimolazioni e rinforzi ambientali, cui si aggiungono comunicazioni verbali, regolano dall'esterno lo svolgimento del processo. Ogni apprendimento è determinato dall'esperienza del soggetto, nel duplice senso di livello di performance precedentemente acquisita e di risposta soggettiva alle condizioni ambientali. Registrazione, acquisizione, immagazzinamento e recupero costituiscono la ''sequenza di eventi'' che porta all'apprendimento e quindi al ricordo. Soprattutto il ricordo è la misura dell'apprendimento avvenuto, e solo il ricordo consente le abilità intellettuali come la generalizzazione, la classificazione, la discriminazione e la concatenazione. Nell'uomo, il maggior mediatore del ricordo è l'apprendimento verbale.
G. suddivide l'apprendimento in otto gradi o livelli, disposti in ordine gerarchico dal più semplice al più complesso; ogni grado comprende in sé le condizioni del successivo. Il primo grado, l'apprendimento di segnali, corrisponde al processo di condizionamento rispondente descritto da I. P. Pavlov, J. B. Watson e altri behavioristi degli inizi del 20° secolo. Il secondo grado, l'apprendimento stimolo-risposta, corrisponde al processo di condizionamento operante descritto negli studi del neo-behaviorismo. Il terzo grado è quello di concatenazione o costruzione di sequenze comportamentali ordinate e internamente connesse. Nell'organismo umano, alle concatenazioni si accompagnano ben presto le associazioni verbali (quarto grado). Particolarmente importante è la discriminazione multipla degli stimoli (quinto grado), con cui il soggetto si apre alle abilità superiori. Il sesto grado riguarda i concetti, ovvero la capacità di dare una stessa risposta a un'intera classe di stimoli. La concatenazione di concetti dà luogo alle regole (settimo grado), ovvero a capacità di dare una classe di risposte a una classe di stimoli: tale è l'uso di regole grammaticali, matematiche, ecc. Anche le regole possono concatenarsi e sistematizzarsi in complessi, ma ciò non basta all'acquisizione dell'ottavo e ultimo grado, il problem solving, che è un comportamento ''produttivo'' o creativo di regole nuove o sconosciute che il soggetto elabora sulla base di quelle già apprese, con l'intervento di condizioni ambientali di suggerimento e rinforzo, fra cui la più importante è l'istruzione.
La posizione di G., benché aperta a problemi intellettuali cognitivi, rimane rigorosamente comportamentista: l'apprendimento è capacità di risposta, determinato da condizioni esterne e vincolato da condizioni interne soggettive, anche ai livelli più elevati come la concettualizzazione e il ragionamento. G. sostiene che lo stesso ''pensiero'' sia un modo di rispondere alle sollecitazioni ambientali. L'insieme di condizioni più favorevole all'apprendimento è dato dall'insegnamento, che adatta le condizioni esterne a quelle soggettive, programmando sequenze d'istruzione che non seguono un ordine gerarchico ma si adattano a modelli tecnologici di programmazione. All'interno di questo programma comportamentale non ci sono limiti alla scelta di metodologie e tecniche che favoriscano una buona organizzazione adattativa a bisogni e interessi degli alunni. Restano determinanti le istruzioni verbali di ogni genere. L'insegnante è la ''fonte primaria'' di stimolazioni e rinforzi; ma la complessità della sua funzione rende positivo l'uso di media d'informazione.
Tra le sue opere: Problem solving, in Categories of human learning, a cura di A. W. Melton (1964); The implications of instructional objectives for learning, in Defining educational objectives, a cura di C. M. Lindwall (1964); The analysis of instructional objectives for the design of instruction, in Theaching machines and programmed learning, ii, a cura di R. Glaser (1965); The conditions of learning (1965, 1970; trad. it., 1973); Instruction and the conditions of learning, in Instruction: some contemporary viewpoints, a cura di L. Siegel (1967); Learning and individual differences (1967; trad. it., 1974); Instructional variables and learning outcomes, in The evaluation of instruction, a cura di M. C. Wittrock, D. E. Wiley (1970); Principles of instructional design, in coll. con L. Briggs (1979).