Merton, Robert
Economista statunitense, nato a New York il 31 luglio 1944. Dopo la laurea presso la Columbia University (1966), ha conseguito il master in matematica applicata presso il California Institute of Technology (1967) e il Ph.D. in economia presso il Massachusetts Institute of Technology (1970). Professore di finanza alla Alfred P. Sloan School of Management presso il MIT (1974-80), dal 1987 insegna alla Harvard University. Nel 1979 ha fondato la Long-term Capital Management, una società internazionale per le tecnologie finanziarie. Presidente dell'American Financial Association (1986), è stato vicepresidente della Society for Financial Studies (1993). Nel 1997 gli è stato conferito il premio Nobel per l'economia, insieme a M. Scholes, per aver sviluppato una nuova metodologia per la valutazione delle opzioni e degli altri prodotti derivati (futures, warrants ecc.), contribuendo alla rapida crescita del mercato finanziario negli ultimi dieci anni.
Tra i maggiori esponenti della teoria della finanza moderna, M. ha cominciato a lavorare sui prodotti derivati alla fine degli anni Sessanta e negli anni Settanta, assieme a F. Black (1938-1995) e a M. Scholes. I suoi contributi sono stati di grande rilievo da un punto di vista teorico e pratico, e caratterizzati dall'impiego dello strumento matematico delle probabilità continue e delle tecniche del controllo ottimo nei campi più disparati della finanza: gestione finanziaria delle imprese e delle famiglie, teoria dell'intermediazione, teoria del mercato dei capitali, teoria della valutazione finanziaria, economia dell'incertezza. Con il suo articolo Theory of rational option pricing (in Bell journal of economics and management science, 1973) ha esteso il dominio di applicazione della formula elaborata da Black e da Scholes (e presentata nell'articolo The pricing of options and corporate liabilities, in Journal of political economy, 1973) per la valutazione delle opzioni. Tale metodologia è stata in seguito utilizzata per realizzare valutazioni economiche in campi finanziari (valutazione del capitale, delle azioni, dei debiti dell'impresa) e non strettamente finanziari (contratti di assicurazione, progetti di investimenti materiali, garanzie ecc.) nei quali le decisioni e i contratti economici possono essere considerati delle opzioni. Un ulteriore contributo con l'estensione alla teoria dinamica dei mercati finanziari è stato fornito dal suo articolo Option pricing when stock returns are discontinuous (in Journal of financial economics, 1977). Utilizzando la metodologia introdotta dai tre economisti statunitensi gli investitori sono nella pratica in grado di valutare gli strumenti finanziari e di sviluppare nuovi prodotti atti a soddisfare le esigenze specifiche di ogni acquirente. Inoltre gli investitori e le imprese, selezionando l'appropriato livello di rischio delle loro transazioni, possono ridurre in relazione alle loro esigenze la loro esposizione al rischio insito nei mercati finanziari. M. ha sviluppato anche un nuovo metodo di analisi delle decisioni di consumo e di investimento, generalizzando nel suo articolo An intertemporal capital asset pricing model (in Econometrica, 1973) il cosiddetto CAPM (Capital Asset Pricing Model, modello di valutazione elaborato da W. Sharpe e per il quale gli è stato assegnato il premio Nobel nel 1990) e riportandolo ad un modello dinamico.
Tra le sue altre pubblicazioni: Continuos-time finance (1990); Cases in financial engineering: applied studies of financial innovation (in collab., 1995); The global financial system: a functional perspective (1995). Ha curato l'edizione di The collected scientific papers of Paul A. Samuelson (vol. 3°, 1972). Ha collaborato a numerose riviste specializzate nei settori finanziario e bancario.