LEIGHTON, Robert
Arcivescovo di Glasgow, nato nel 1611, morto nel 1684. Figlio di Alessandro L. che nel 1630 sotto Carlo I era stato crudelmente punito dalla "Court of High Commission" per un violento attacco contro l'episcopato, R. terminò i suoi studî all'università di Edimburgo nel 1631 e viaggiò in Francia. Divenne pastore della chiesa di Scozia e dal 1641 fino al 1652 tenne il benefizio ecclesiastico di Newbattle. Buon predicatore, di tipo più spirituale che dogmatico si proponeva di essere cristiano prima che teologo, e, benché avesse aderito al Covenant del 1643, egli poco si curava della politica. Temperamento mistico, uomo di animo mite, egli non incuteva fiducia agli estremisti di qualsiasi specie. Suo fratello era segretario del duca di York e si sospettava che L. avesse delle simpatie per il cattolicismo. Egli accettò la restaurazione dell'episcopato nel 1661 e, dopo essere stato per nove anni preside dell'università di Edimburgo, fu nominato da Carlo II vescovo di Dunblane. Nel 1665 chiese di ritirarsi, per l'orrore che gli ispiravano i metodi violenti usati nell'imporre il conformismo, ma fu indotto dal re Carlo a rimanere, e dal 1667 al 1674 L. fu associato nell'amministrazione di Lauderdale, sotto Sir Roberto Murray. Nel 1669 fu promulgata la prima indulgenza e dopo le dimissioni di Burnet L. fu nominato arcivescovo di Glasgow. Tuttavia L. preferiva l'ideale della comprensione a quello della tolleranza e insisteva sulla necessità di un accordo che avrebbe dovuto conciliare il moderato presbiterianismo con l'episcopato. Le sue proposte furono rifiutate definitivamente dai nonconformisti nel gennaio del 1671. Nell'anno seguente L. rinunciò all'arcivescovato e si ritirò nel Sussex, dove visse fino quasi alla sua morte.
Bibl.: Burnet, History of his own Time, Oxford 1897; Pearson, Works of Leighton, Londra 1825.