KILWARDBY, Robert
Domenicano inglese del sec. XIII. Dopo aver studiato a Parigi ed esservi divenuto magister artium, entrò nel 1230 nell'ordine e dal 1248 al 1261 insegnò teologia all'università di Oxford. In seguito divenne provinciale per l'Inghilterra, arcivescovo di Canterbury e cardinale. Morì nel 1279.
Compose moltissime opere (in massima parte commenti a scritti aristotelici) ancora quasi completamente inedite. Pubblicati sono soltanto estratti del De ortu et divisione philosophiae, una delle migliori introduzioni filosofiche medievali (v. B. Hauréau, Histoire de la philosophie scolastique, II, 11, Parigi 1880, pp. 29-32; id., Notices et extraits, V, Parigi 1892, pp. 115-30;. L. Baur, Dominicus Gundissalinus De divisione philosophiae, Münster 1903, pp. 369-75) e lo scritto di risposta a Pietro de Confleto, arcivescovo di Corinto (edito da Fr. Ehrle, in Archiv für Literatur- und Kirchengeschichte des Mittelalters, V, 1889, pp. 614-32), in cui difendeva il suo atteggiamento antitomistico. Il K. è infatti uno dei domenicani che, in nome dell'antica tradizione agostiniana, avversano il modernismo aristotelizzante della nuova teologia del confratello Tommaso d'Aquino. Per la bibliografia concernente gli altri scritti inediti del K., v. Ueberweg-Geyer, Grundr. d. Gesch. der Philos., IV, 2ª ed., Berlino 1928, p. 493.
Bibl.: Oltre agli scritti sopra citati v. W. F. Hooke, Lives of the Archbishops of Canterbury, III, Londra 1865, pp. 304-26; C. Prantl, Geschichte der Logik, Lipsia 1867, pp. 185-88; M. D. Chenu, in Revue d. sc. philos. et théologiques, XV (1926), pp. 507-17; XVI (1927), pp. 318-26. Più ampia bibliografia nel citato Ueberweg-Geyer, p. 764.