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HENRYSON, Robert

di Isopel May - Enciclopedia Italiana (1933)
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HENRYSON (o Henderson), Robert

Isopel May

Poeta scozzese, nato verso il 1425, morto intorno al 1500. Della sua vita si sa ben poco; secondo alcuni critici, sarebbe della famiglia di Henryson, o Henderson di Fordell; ma sembra poco probabile. Pare che abbia studiato all'estero e può darsi che sia lui quel Magister Robertus Henrisone il cui nome si legge nel 1462 nei registri dell'università di Glasgow, fondata l'anno precedente. Di preciso si sa soltanto che fu insegnante a Dunfermline, come risulta dal frontespizio delle sue Fables (1570). Si deduce la data approssimativa della sua morte dal fatto che si trova ricordato nel famoso Lament for the Makaris di Dunbar, scritto nel 1506

H. fu il più chauceriano dei poeti scozzesi e introdusse nuove forme metriche nella letteratura della scozia. L'opera sua più lunga, e in un certo senso più originale, è The Morall Fabillis of Esope, composta di tredici favole e due prologhi. Ogni favola è seguita da una lunga moralitas, ma la favola si può anche leggere da sola, mentre gl'imitatori inglesi di Chaucer avevano intrecciato favola e morale, con grave danno della prima. Il poemetto The Testament of Cresseid, nel quale H. ha voluto portare a fine la leggenda raccontata da Chaucer, fu attribuito per secoli a quest'ultimo e venne riconosciuto per opera dello scozzese solo nel 1721. Contiene bei tratti lirici, come pure ne contiene Orpheus and Eurydice, con il lamento d'Orfeo e con il suo dolce ritornello. A H. sono state attribuite altre tredici poesie più brevi, delle quali la migliore è Robene and Makyne, la prima "pastorella" della letteratura britannica.

Opere: Poems and Fables, ed. D. Laing, Edimburgo 1865; The Poems, in Scottish Text Society, ed. G. Gregory Smith, voll. 3, 1906-1914.

Bibl.: G. Gregory Smith, The Transition Period, Londra 1900; Ward, in The Cambridge History of Eng. Lit., II (1908).

Vedi anche
Orfeo (gr. ᾿Ορϕεύς) Mitico figlio di Eagro e di una delle Muse (Polimnia o Calliope), cantore che piega al suono della sua lira gli animali e tutta la natura. 1. Il mito di Orfeo I due miti legati alla figura di Orfeo sono quello della katàbasis (discesa agli inferi) che Orfeo compie per riportare in ... poema letteratura Opera poetica, di carattere narrativo o didascalico, di notevole estensione e di vasto respiro, che può avere vario tono e argomento. Il verso adottato è normalmente l’esametro nella poesia classica, l’endecasillabo nella poesia italiana. Secondo la materia, si distinguono: poema epico (o ... Edimburgo (ingl. Edinburgh) Città capitale della Scozia (463.500 ab. nel 2006), la cui area urbana corrisponde all’omonimo distretto (264 km2). Si estende su un terreno ondulato tra il Firth of Forth a N e le colline di Pentland a S. La sua crescita demografica ed economica, come quella di quasi tutte le grandi ... letteratura In origine, l'arte di leggere e scrivere; poi, la conoscenza di ciò che è stato affidato alla scrittura, quindi in genere cultura, dottrina. Oggi s'intende comunemente per letteratura l'insieme delle opere affidate alla scrittura, che si propongano fini estetici, o, pur non proponendoseli, li raggiungano ...
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  • Henryson, Robert
    Enciclopedia on line
    Poeta scozzese (n. 1425 circa - m. forse 1506) d'ispirazione chauceriana. Scrisse: The morall fabillis of Esope, consistente in tredici favole e due prologhi; il poemetto The Testament of Cresseid (attribuito per secoli al Chaucer); Orpheus and Eurydice. Rimangono di lui anche tredici poesie brevi.
Vocabolario
robèrta
roberta robèrta agg. f. [dal nome di san Roberto (v. roberziana)]. – Erba r., altro nome della cicuta rossa.
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