Poeta austriaco (Kirchberg, Austria Inferiore, 1830 - Graz 1889). Di umile origine, studiò a Vienna filologia e filosofia, e fu poi insegnante nella stessa Vienna, a Graz e più a lungo a Trieste. Già nel 1866 si ritirò dalla vita attiva, per dedicarsi alla poesia. Esordì come lirico, con poemi e raccolte di composizioni cariche di sentimentalismo retorico. Il successo gli venne col poema epico Ahasver in Rom (1866), colorita rappresentazione della Roma dell'epoca di Nerone. Assai celebre fu anche l'altro poema epico Der König von Sion (1869), cui seguirono più tardi il poemetto di intonazione lirica Amor und Psyche (1882) e il poema satirico Homunculus (1888), dedicato ai problemi del suo tempo. Meno fortunata fu la sua attività di drammaturgo (scrisse fra l'altro la tragedia Danton und Robespierre, 1871), e poco riuscita, nonostante il successo che gli arrise, la sua attività di narratore (col romanzo di ambiente antico-greco Aspasia, 1876). H. fu anche un solerte e raffinato traduttore, in specie dall'italiano (i Canti di Leopardi nel 1856, la raccolta Hesperische Früchte. Verse und Prosa aus dem modernen Italien, 1884). Da ultimo pubblicò una nuova raccolta di sue liriche (Blätter im Winde, 1887), e un'autobiografia (Stationen meiner Lebenspilgerschaft, 1889). Postuma apparve l'opera filosofica Die Atomistik des Willens (2 voll., 1890).