LUCAS, Robert Emerson Jr
Economista statunitense, nato a Yakima (Washington) il 15 settembre 1937. Ha compiuto gli studi presso l'università di Chicago, laureandosi nel 1959 e conseguendo il Ph. D. nel 1964. Anche la sua carriera accademica si è quasi interamente svolta all'università di Chicago, di cui è John Dewey distinguished service professor of economics dal 1980. Dal 1978 fa parte del comitato di redazione del Journal of Political Economy, e dal 1979 è membro del comitato esecutivo della American economic association.
La macroeconomia costituisce il principale campo di studio e di ricerca di L., che dagli anni Settanta è stato uno dei protagonisti della nascita e dell'affermarsi della cosiddetta ''nuova macroeconomia classica'', caratterizzata dal radicale rifiuto della macroeconomia keynesiana fino allora prevalente sia a livello accademico sia nell'ispirazione delle politiche economiche dei principali paesi occidentali.
La ''nuova macroeconomia classica'' mantiene, e in una certa misura radicalizza, alcuni presupposti fondamentali della teoria economica pre-keynesiana. In particolare, essa fonda i suoi modelli sulle seguenti ipotesi: tutti gli agenti economici sono ottimizzanti e razionali e basano le loro decisioni soltanto su variabili reali; tutti i mercati sono sempre in equilibrio (ipotesi di market clearing). Altra ipotesi rilevante è che gli agenti elaborano ''aspettative razionali'' utilizzando tutte le informazioni disponibili. Negli anni Settanta, L. ha elaborato, insieme a T.J. Sargent, una curva di offerta aggregata basata sull'ipotesi di aspettative razionali che è stata usata per sostenere l'inefficacia di politiche economiche attive di tipo keynesiano. Gli interventi di politica economica possono avere temporanei effetti reali solo se gli agenti sono ''colti di sorpresa''. Su linee analoghe, L. ha sviluppato la critica dell'impiego dei tradizionali modelli macroeconometrici per la valutazione degli effetti di interventi di politica economica. Tali modelli forniscono risultati distorti perché non tengono conto del fatto che gli agenti basano i loro comportamenti su aspettative razionali. L. ha fornito anche contributi sulla teoria del ciclo e, più recentemente, ha volto la propria attenzione alla cosiddetta teoria della crescita endogena, con particolare accento sull'importanza del capitale umano nei processi di crescita economica.
Benché molti dei risultati conseguiti da L. e, più in generale, dalla nuova macroeconomia classica siano stati sottoposti a profonde critiche e specificazioni che ne limitano un'applicazione generalizzata, a L. resta il merito di avere contribuito a gettare luce su numerose debolezze teoriche dell'analisi macroeconomica tradizionale, favorendo lo sviluppo di un dibattito fecondo tuttora in corso.
Tra i suoi scritti ricordiamo: Expectations and the neutrality of money, in Journal of Economic Theory (1972); An equilibrium model of the business cycle, in Journal of Political Economy (1975); Econometric policy evaluation: a critique, in Journal of Monetary Economics (1976); Understanding business cycles, in Stabilization of the domestic and international economy, a cura di K. Brunner e A.H. Meltzer (1977; trad. it. in Ascesa e declino della nuova macroeconomia classica, a cura di G. Rodano, 1987); After Keynesian macroeconomics, con T.J. Sargent, in After the Phillips curve: Persistence of high inflation and high unemployment (1978); Rational expectations and econometric practice, con T.J. Sargent (1980); Studies in business-cycle theory (1981); On the mechanics of economic development, in Journal of Monetary Economics (1988); On efficiency and distribution, in Economic Journal (1992).