DE NIRO, Robert
Attore cinematografico statunitense, nato a New York il 17 agosto 1943.
Cresciuto nell'ambiente italoamericano di Little Italy, si libera dal suo influsso leggendo i testi della Beat generation nel clima disincantato degli hippies che, innestando motivi politici sul filone anarchico di J. Keruac e A. Ginsberg, sperimentano al Greenwich Village una vera e propria rivoluzione culturale. La derisione dei modelli consolidati, il gusto per lo scherzo e il travestimento (tratti caratteristici del futuro protagonista di Taxi driver) lo spingono, dopo aver studiato recitazione con S. Adler e L. Strasberg dell'Actor's Studio, a lavorare nell'off-Broadway. Nei primi film del suo coetaneo B. De Palma, De N. fornisce interessanti interpretazioni (Greetings, 1968, Ciao, America; Hi, mom!, 1969).
Lanciato da M. Scorsese in Mean street (1973), grazie alla sua formazione e a straordinarie qualità naturali De N. sarà ogni volta un personaggio diverso: il giovane Vito Corleone che si impone come capoclan a Little Italy in The godfather. Part ii (Il Padrino. Parte ii) di F. Ford Coppola (1974), per cui ottenne l'Oscar per la migliore caratterizzazione; l'uomo del sottosuolo in Taxi driver (1976) di M. Scorsese, che, in seguito a una strage, diventa un eroe della cronaca; l'esuberante sassofonista di New York, New York (1977), sempre di Scorsese; il lottatore La Motta ammansito dal successo in Raging bull (Toro scatenato, 1980, ancora di Scorsese, per cui ottenne l'Oscar per il migliore attore protagonista), il gangster tradito in C'era una volta in America di S. Leone (1984); il malvivente metropolitano di Good fellas (Quei bravi ragazzi, 1990).
Sempre mutevole, anche nell'aspetto fisico, De N. sa impadronirsi di un vissuto che, spesso non suo, egli sa interpretare e insieme giudicare. Qualche volta il film risulterà inferiore alle attese (The last Tycoon, Gli ultimi fuochi, di E. Kazan, 1976), ma più spesso si trasformerà in un passaggio obbligato nella storia del cinema americano, come nel caso di The deer hunter (Il cacciatore, 1978) di M. Cimino.
In possesso di un credito vastissimo e di un'enorme quotazione commerciale (cosa che gli consente di contribuire al varo di progetti rischiosi: Mission, 1986, cronaca delle prime missioni dei gesuiti fra gli indios; Jacknife, 1988, riflessione sui reduci del Vietnam), De N. ama disegnare con divertita ironia beffardi caratteri: l'esagitato Al Capone di The untouchables (Gli intoccabili, 1987) e il sottilmente ironico Satana di Angel heart (1987).