CLIVE, Robert (lord Plassey)
Nacque di vecchia famiglia inglese il 29 settembre 1725 a Styche, nella contea di Shrop. Entrato giovanissimo come scrivano negli uffici della Compagnia delle Indie Orientali, fu mandato a Madras (1743), dove visse nei primi anni oscuramente. Nel 1746 fu fatto prigioniero dai Francesi, che sotto il La Bourdonnais avevano conquistato Madras; ma riuscì a fuggire. Da allora, abbandonato il servizio civile, e nominato ufficiale nell'esercito della Compagnia, prese parte attiva alla guerra contro i Francesi e all'assedio di Pondichéry. Dopo la pace di Aquisgrana, ritornò per breve tempo agli uffizî civili; ma ben presto rientrò nella milizia, e come capitano, nell'assenza dei suoi superiori, osò attaccare le forze di un principe indiano sostenuto dai Francesi, presso il forte di Arcot, capitale del Carnatic, dando prova di grande valore, di spirito d'iniziativa e di non comune abilità. Di qui la sua fortuna; ché, avendo resistito energicamente a tutti i tentativi nemici di riprendere Arcot (1751), venne considerato come un vero eroe, e come tale onorato anche di un elogio nel parlamento d'Inghilterra. Nominato governatore di Madras, prese parte alla difficile impresa di liberare Calcutta dalle forze del principe Sirāǵ ad-dawlah (1757), vincendolo più volte in campo aperto. Cresciuto di grado e di autorità, combatté contro i Francesi e i principi indiani loro alleati durante la guerra dei Sette anni; tolse ai Francesi parecchi dei loro stabilimenti, fece notevolissimi acquisti, combattendo e trattando, non sempre lealmente, con gl'Indiani. Rimase memorabile per i suoi effetti la battaglia di Plassey da lui vinta, il 23 giugno 1757, contro le formidabili forze del nabab del Bengala, con soli 3200 uomini. Il potere della Compagnia fu immensamente accresciuto e il Clive n'ebbe immense ricchezze.
Ritornato in Inghilterra nel 1760, fu creato barone di Plassey. Ritornò col grado di comandante in capo delle forze della Compagnia (1765) ancora una volta in India, dove, in seguito a errori commessi dal suo successore, le cose volgevano a mal partito. Si diede interamente all'opera di riformare l'amministrazione e di accrescere il territorio della Compagnia; ottenne nel 1765 che il Gran Mogol cedesse alla Compagnia le regioni del Bengala, del Behar e del Nord-Orissa, facendo del Bengala buona base per successivi acquisti nel Carnatic e in altri territorî. Tornato in patria, si scatenarono contro di lui accuse di corruzione: accusato dinnanzi alla Camera dei Comuni, fu trionfalmente assolto (1773), ma le accuse, il processo, il tradimento di alcuni amici eccitarono i suoi nervi al punto che si uccise l'anno dopo, il 22 novembre 1774.
Bibl.: C. Caraccioli, Life of lord Clive, Londra 1890; A. J. Arbuthnot, Lord Clive, Londra 1899; G. Forrest, Life of lord C., voll. 2, Londra 1918; Dodwell, Dupleix and C., Londra 1920.