BOYLE, Robert
Chimico irlandese, nato a Lismore Castle (prov. di Munster) il 25 gennaio 1627, morto a Londra il 30 dicembre 1691. Compì i suoi primi studî ad Eton. Nell'inverno del 1641 risiedette a Firenze alcuni mesi, e ivi studiò accuratamente le opere di Galileo. Fu questo un periodo decisivo per la sua formazione mentale: egli dovette apprendere dalle pagine del maestro italiano la fecondità di quelle vedute atomistiche, che poi applicò instaurando la chimica moderna.
Tornato in Inghilterra nel 1644, si dedicò completamente alla scienza, e fece parte di quella "Scuola Invisibile" (Invisible College) intorno alla quale si venivano raccogliendo le giovani energie scientifiche avversarie dei metodi peripatetico-scolastici, e fautrici della nuova filosofia naturale. Nel 1654 il B. si stabilì a Oxford, uno dei principali centri di adunanza dell'Invisible College. Nel 1668 si stabilì a Londra in casa della sorella, Lady Ranelagh, conducendo vita estremamente ritirata a causa della sua salute malferma, e rifiutò nel 1680 la presidenza della Royal Society of London, nome assunto dall'Invisible College.
Avendo letto della macchina pneumatica inventata da Otto Guericke, si pose all'opera con l'aiuto di Hooke, e nel 1659 terminò la costruzione di uno strumento congenere, e iniziò con esso una serie di esperienze sull'aria. Tali esperienze furono oggetto (1660) di una sua memoria riguardante "nuovi esperimenti meccanici circa l'elasticità dell'aria e i suoi effetti". Rispondendo alle critiche rivoltegli, egli fu tratto a enunciare la famosa legge detta di Boyle-Mariotte, relativa al rapporto di proporzionalità inversa intercedente fra pressione e volume di un gas.
Nel 1661 egli pubblicò Il chimico scettico, opera rimasta meritamente famosa perché in essa venivano posti i fondamenti della chimica moderna: ilconcetto di elemento, la distinzione fra combinazione e miscuglio, il conseguente concetto di analisi chimica congiunto ad alcuni metodi di analisi per la separazione di elementi particolari, ecc. Tuttavia egli fu anche alchimista e credette nella possibile trasformazione degli elementi che egli già supponeva a loro volta composti di particelle più piccole.
Notevoli furono i suoi studî sulla respirazione, sul suono, sull'idrostatica, ecc. Le sue opere furono pubblicate in latino a Ginevra nel 1676, in inglese a Londra nel 1744 (a cura di Tommaso Birch, voll. 5) e nel 1772 (voll. 6).