DAHL, Robert Alan
Politologo statunitense, nato a Inwood (Iowa), il 17 dicembre 1915. Addottoratosi in scienza politica nell'università di Yale, ha qui trascorso tutta la sua carriera accademica, dal 1946 al pensionamento (1985). Nel 1966-67 è stato presidente dell'American political science association.
È probabilmente il più influente studioso statunitense dei problemi della democrazia e del potere politico: la prima intesa come sistema di norme e procedure che regolamentano il conflitto fra maggioranza e opposizione e fra i gruppi politici, sociali ed economici; il secondo, inteso come capacità di ottenere acquiescenza, non in quanto possesso di risorse, ma in quanto relazione fra attori.
Classici sono i suoi studi sulla natura e sul funzionamento della democrazia negli Stati Uniti: A preface to democratic theory (1956) e Pluralist democracy in the United States, più volte aggiornato e ristampato (1981). Altrettanto classica la sua confutazione della tesi di C. Wright Mills che affermò l'esistenza di una compatta e consapevole élite del potere formata dai politici di vertice, dai grandi industriali e dagli alti gradi delle forze armate. In Who governs? (1961) D. affermò, al contrario, l'esistenza di una competizione fra più gruppi, ciascuno dei quali capace d'influenzare alcune decisioni, ma nessuno mai in grado d'influenzarle tutte. Ebbero così origine, dalla tesi di Wright Mills, i cosiddetti studiosi "élitisti", per i quali il potere è controllato da una o poche élites; da quella di D., i "pluralisti", secondo i quali il potere è diffuso fra più gruppi sempre in competizione reciproca.
Democrazia pluralista e diffusione del potere sono, altresì, al centro delle analisi di D. dedicate ai processi di formazione dei regimi democratici (e al ruolo delle opposizioni): Polyarchy. Participation and opposition (1970; trad. it., 1980) e dei loro problemi operativi: Dilemmas of pluralist democracy. Autonomy vs. control (1982; trad. it., 1988). Dopo aver a lungo teorizzato e difeso le regole del gioco di una democrazia essenzialmente politica, D. si è recentemente spinto a esplorarne le basi economiche e a svelarne le vere e proprie contraddizioni (per es. per ciò che attiene il grado di tecnicità delle decisioni da prendere nel mondo contemporaneo): A preface to economic democracy (1985; trad. it., 1989) e Controlling nuclear weapons. Democracy vs. guardianship (1985; trad. it., Democrazia o tecnocrazia?, 1987). I suoi più importanti saggi sono raccolti in Democracy, liberty, and equality (1987) e la summa del suo pensiero si trova in Democracy and its critics (1989; trad. it., 1990).