Rizzoli Film
Società di produzione cinematografica, fondata a Roma nel 1965 da Angelo Rizzoli, secondo alcune fonti in seguito a una trasformazione della Cinematografica Fideriz mentre, secondo altre, da una sua incorporazione. La R. F. con il suo vastissimo catalogo testimoniò, allo stesso modo della Cineriz, l'impegno, il coraggio e lo spirito imprenditoriale di Rizzoli nel promuovere generi cinematografici diversi tra loro, e la sua attenzione non solo per gli artisti più affermati ma anche per i giovani talenti.
Già a partire dal 1949 la Rizzoli Editore aveva creato, con la collaborazione di Giuseppe Amato, una sezione di produzione cinematografica divenuta nel 1951 Dear Film (Distribuzione Edizione Amato Rizzoli) e poi trasformatasi l'anno successivo in società di distribuzione, detta DEAR Film (Distribuzione Edizioni Associate Rizzoli) con amministratore delegato Robert Haggiag. Alla fine del 1956 Rizzoli, a causa di alcune divergenze, decise di lasciare la DEAR Film e rafforzò la sezione cinematografica della sua casa editrice (con la denominazione Rizzoli Film e con R. Dandi come procuratore), che due anni più tardi divenne Rizzoli Film di Angelo Rizzoli e nel 1965 prese il nome di Rizzoli Film Spa.
Con l'aumento vertiginoso della produzione cinematografica nei primi anni Sessanta, Rizzoli preferì razionalizzare il processo produttivo che delegò interamente alla R. F., insieme all'attività di import-export di pellicole, mentre limitò l'attività della Cineriz solo al noleggio e alla distribuzione dei film. Scomparso Rizzoli, nel 1970-71 l'amministrazione della società venne gestita dal figlio Andrea (1914-1983), al quale succedette Angelo Sante D'Andrea.
Gli anni Settanta (per i quali v. Cineriz) furono caratterizzati da coproduzioni italo-francesi (La bonne année, 1973, Una donna e una canaglia, di Claude Lelouch; L'emmerdeur, 1973, Il rompiballe, diretto da édouard Molinaro; Toute une vie, 1974, Tutta una vita, sempre di Lelouch) e dal rilancio del genere comico, finché nei primi anni Ottanta, a seguito delle difficoltà economiche e giudiziarie della Rizzoli Editore, la R. F. fallì.