Camino, Rizzardo da
Gentiluomo, figlio del buon Gherardo e di Chiara della Torre di Milano, fratello di Gaia, menzionato da D., nella profezia di Cunizza da Romano, come quel tal che signoreggia e va con la testa alta, / che già per lui carpir si fa la ragna (Pd IX 50-51).
Nato intorno al 1274, sposò nel 1308 la giovanissima figlia di Nino Visconti, Giovanna; creato capitano generale di Treviso e collega del padre nel 1301, successe a quello reggendo la città e le capitanate di Feltre e di Belluno fino al 5 aprile 1312, giorno in cui venne ucciso. Su di lui, più che non sul padre, gravano i sospetti che abbia aiutato Azzo VIII nell'uccisione del fanese Iacopo del Cassero, mentre è provata la sua colpa nell'uccisione del vescovo di Feltre e di Belluno, frate Iacopo, avvenuta nel 1297 o 1298. Dispotico nel governo, e malaccorto in politica, per le sue mire di espansione nel Friuli si inimicò sia il patriarca di Aquileia che la nobiltà locale; diede sospetti a Venezia di essere stato complice nella congiura di Baiamonte Tiepolo; dopo aver a lungo oscillato fra guelfismo e ghibellinismo, finì col procacciarsi (1311) da Arrigo VIII il titolo di vicario imperiale, permettendo il ritorno in Treviso a molti dei ghibellini che ne erano stati banditi. Già inviso per la sua arrogante superbia, alleatosi coi ghibellini, si attirò addosso una congiura di nobili. I commentatori antichi della Commedia (eccetto il Buti, che scrive che " fu preso da' padovani ", ma confessa di non conoscerne la storia) concordano nella circostanza che R. venne ucciso da un villano con una roncola mentre nella loggia del suo palazzo giocava a scacchi; secondo l'Ottimo, a capo dei congiurati v'era Cangrande della Scala; mentre Benvenuto riferisce che fra i mandanti del sicario figuravano anche i parenti di R. e il fratello stesso, Guecellone (che a R. infatti poi successe fino al 15 dicembre 1312, data in cui i Trevisani si liberarono per sempre dei Caminesi); le Postille Cassinesi affermano che fu ucciso " per assassinos ad petitionem domini Altinerii de Calzonis de Treviso " del quale R. aveva disonorato la moglie. Il Rambaldi, a seguito di ricerche storiche, fa il nome degli altri congiurati (Rambaldo di Collalto, Guido Tempesta, Pietro Bonaparte, Tolberto Calza) che concorsero con Altiniero degli Azzoni a uccidere Rizzardo. Stando al racconto dell'Ottimo e di Benvenuto, appena il sicario ebbe colpito e i congiurati furono certi che R. era spacciato, incuranti della richiesta da questi avanzata di risparmiare l'assassino, per timore che quello parlasse l'uccisero a pugnalate.
Bibl. - Oltre alla bibl. citata alla voce Camino, Gherardo da, si vedano: N. Barozzi, D. e il suo secolo, Firenze 1865, 805; G.B. Rambaldi, D. e Trevigi, Treviso 1865, 24-25; G.B. Picotti, I Caminesi e la loro signoria in Treviso, Livorno 1905; G. Biscaro, Il delitto di Gherardo e di R. da C., in " Nuovo Arch. veneto " XXVIII (1914).